“ERANO VOLI DI STATO”: LA GIUNTA DELLA CAMERA CONTRARIA A PROCEDERE CONTRO BRAMBILLA

brambilla mvMILANO – Due voli messi sotto la lente dell’attività giudiziaria effettuati a favore di Michela Vittoria Brambilla, quando la deputata di Forza Italia era ministro del Turismo. Uno da Calolziocorte dove l’esponente politico risiede verso e da Piazzola sul Brenta (PD) e l’altro verso e da Rimini. Vennero eseguiti con l’elicottero di servizio dei carabinieri e per questo contestati.

Ora la giunta per le Autorizzazioni della Camera presieduta da Domenico Rossi (PI) ha espresso l’opinione tecnica che i viaggi furono nell’ambito de “L’assolvimento di impegni istituzionali”  questo almeno per l’andata, casomai la questione si sarebbe potuta porre per il ritorno. Ma ci sono dei ‘ma’: il primo è che l’ufficio della presidenza del consiglio che avrebbe dovuto eseguire il controllo è stato “assente”. Il secondo riguarda le regole restrittive nell’utilizzo dei voli di Stato introdotte successivamente alle date dei due spostamenti presi in considerazion. Il terzo riguarda l’onere della prova, Brambilla non ha presentato alcun documento a sua difesa semplicemente perché non ce n’era bisogno. La giunta si esprime scettica di fronte a “una così marcata inversione dell’onere probatorio”.

La decisione della giunta di proporre alla Camera la negazione  alla autorizzazione a procedere è stata anticipata dal giornale “Il fatto quotidiano”, che per primo aveva sollevato il caso. In ogni caso anche la procura di Milano, che deve fornire un parere benché non vincolante sulla istruttoria del tribunale dei ministri, si era espressa per l’archiviazione.

Il Fatto ha pubblicato anche stralci del documento espresso dalla giunta.

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