GRANDE LECCO/ANGHILERI:
“UN CONSIGLIO COMUNALE
PER PARLARNE MEGLIO”

Alberto Anghileri Sinistra 2LECCO – Con la chiusura delle prefettura di corso Promessi sposi si torna a parlare della Grande Lecco. E torna a riproporre l’idea Alberto Anghileri, consigliere comunale di Con la sinistra cambia Lecco, che in campagna elettorale aveva cavalcato il tema dell’unione di più comuni per creare una città molto più grande e, in teoria, più forte.

Ecco l’intervento completo:

Uno dei punti qualificanti del nostro programma elettorale era l’obiettivo di far diventare Lecco una città con 70/80.000 abitanti, non certo per megalomania o per il desiderio di “mangiare” i paesi limitrofi. Oggi, come era inevitabile che succedesse, i nodi vengono al pettine: la riforma sanitaria regionale, la Camera di Commercio, la Prefettura, la direzione scolastica, l’Aler e altro ancora. La strada dell’accorpamento e riduzione degli enti intermedi è ormai tracciata e territori come il nostro che per dimensione sono tra i più piccoli ne subiranno le conseguenze se poi aggiungiamo il pasticcio che il Governo ha realizzato con la riforma delle Provincie, il quadro è completo. Abbiamo davanti due strade, o fermarci a piangere e rimpiangere il sistema Lecco, figlio di un’altra epoca e di un altro secolo, oppure provare a lavorare per costruire una alternativa, altrimenti sarà inevitabile che il Meratese guardi a Monza o meglio ancora all’area metropolitana, che Colico si rivolga alla Valtellina e che la valle San Martino rispolveri gli antichi e mai sopiti amori per Bergamo.

Durante la campagna elettorale abbiamo più volte detto di non avere nessuna intenzione di partecipare al derby tra Monza e Como, in ogni caso saremmo o periferia dell’uno o parenti poveri dell’altro. A nostro avviso c’è una sola alternativa seria e credibile, aprire da subito un percorso che faccia diventare la nostra città un vero polo di attrazione per l’attuale territorio provinciale, in grado di fornire servizi di qualità, strutture e infrastrutture, sanità e scuola pubblica, trasporti, cultura e altro ancora. Oggi le ridotte dimensioni di Lecco non consentono tutto questo, è necessaria una massa critica molto più grande. Chiediamo al sindaco e alla giunta di convocare una sessione del Consiglio Comunale per discutere di questa nostra proposta, una discussione aperta alle forze sociali, a tutti i soggetti interessati e che ne abbiano voglia. Non abbiamo certo la pretesa di avere la verità in tasca, non esistono soluzioni semplici a problemi complessi ma siamo convinti che sia indispensabile un salto di qualità, serve una discussione libera e aperta che eviti rimpianti, nostalgie o peggio ancora scontri che penalizzano ulteriormente le nostre già scarse possibilità.

Le risorse continueranno a diminuire e con questa realtà dobbiamo fare i conti, dopo anni di inutili chiacchiere sul federalismo stiamo assistendo a scelte che ridurranno gli spazi di partecipazione ai livelli più vicini alle persone. La sfida non è certo semplice ma tocca a noi provare a ribaltare i termini della situazione e far diventare un “problema” in una occasione di sviluppo e di rilancio. Decidere di non accettare questa sfida ci condannerà a discutere di “ponti o di alberi da tagliare”, cose certamente importanti ma che di certo no bastano per risolvere i problemi delle donne e degli uomini che ci hanno eletto.