CHIERICHETTI DI LAORCA, RANCIO
S.GIOVANNI,BALLABIO AL GIUBILEO INCONTRANO L’ARCIVESCOVO

giubileo-chierichetti-rancio-san-giovanni-laorca-ballabio-72LECCO – Più di venti chierichetti provenienti dalla Comunità Pastorale Beata Giovanni Mazzucconi e Luigi Monza con una rappresentanza dei ministranti di Ballabio non sono voluti mancare al Giubileo Diocesano loro dedicato e alla celebrazione presieduta dall’Arcivescovo Angelo Scola.

Guidato dal cerimoniere Alfredo e da alcuni adulti, il gruppo al termine della messa ha vissuto l’emozione di incontrare e stringere la mano del cardinale lecchese. Per molti di questi bambini e ragazzi è stata anche la prima volta in Duomo, vissuta come impressione unica ed indimenticabile nella sua immensità.

Intenso il momento in cui l’Arcivescovo ha annunciato un evento importante: la visita di Papa Francesco che sarà a Milano il 25 marzo 2017. Ed è Scola ad elogiare questi ministranti e le ministranti: “Vi vedo attenti e questo mi fa piacere perché vuol dire che siete consapevoli del gesto che state compiendo. Noi siamo pietre vive: guardate questo stupendo Duomo che, con la nuova illuminazione, noi vediamo nel suo splendore, come prima generazione che lo può fare. Eppure questo tempio conosciuto in tutto il mondo è niente rispetto al tempio di pietre vive che noi siamo, lasciandoci riunire da Gesù che è venuto e viene in mezzo a noi.  La potenza dello Spirito Santo è e resta dentro la storia. Gesù è in noi, sopra di noi e con noi: è una compagnia bellissima il cui cuore è l’Eucaristia. Voi avete il grande privilegio di servire all’altare e di aiutare il sacerdote nel gesto più grande che possiamo compiere perché è partecipazione diretta alle grandi opere con cui Gesù redime e libera ogni donna e uomo nell’abbraccio della sua Misericordia”. 

giubileo-chierichetti-rancio-san-giovanni-laorca-ballabio-40Il cardinale ha ricordato un episodio successo nella natia Malgrate nel 1951 quando Scola aveva 10 anni: “Un compito importantissimo. A Malgrate, nel mio paese venne in visita il beato Schuster e il sacerdote ci disse che avremmo dovuto essere in chiesa alle 3 del mattino. Quando arrivò il Cardinale si mise in ginocchio sull’altare e lì stette fermo due ore in preghiera. Io non ce la facevo più, ma vi assicuro che quella scena mi è rimasta in mente e vi sono ritornato poco prima di diventare prete, come segno della grandezza che noi cristiani diamo, nel partecipare al Mistero eucaristico di Gesù, potendolo servire. Questo è il modo più diretto per dirvi la bellezza del vostro compito”. 

I chierichetti dalla diocesi inoltre sono stati protagonisti di un gesto generoso, raccogliendo offerte per i terremotati del Centro Italia.

Non è mancato un abbraccio che l’Arcivescovo ha voluto fare rivolgendosi ad ogni singolo: “Ragazze, ragazzi, siate vivi. Avete davanti l’avventura bella della vita, ma ciò che cambia il mondo è la tua persona, la nostra comunità, è la compagnia della Chiesa. L’Arcivescovo vi sta vicino, vi è grato per la bella testimonianza, vi accompagna, con i sacerdoti e i genitori, ed è come se vi abbracciasse a uno a uno”.