I LAVORATORI DELLA LEUCI:
“GARANTIRE TRASPARENZA
SULL’OPERAZIONE CITTADELLA”

LECCO – Riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota a firma dei lavoratori della Leuci, relativa alla “querelle” sulla destinazione dell’area Leuci. Ecco il loro comunicato, che fa riferimento anche alla lettera di “Qui Lecco Libera” da noi diffusa l’altro giorno:

Abbiamo appreso dai media locali della lettera aperta indirizzata da QuiLeccoLibera all’Amministrazione Comunale e della successiva “querelle” con l’Assessore Volontè.

Sostanzialmente QLL avanza pesanti dubbi sulla volontà effettiva dell’Amm. Comunale di mantenere fede agli impegni pubblicamente assunti a più riprese e suggellati da un inequivocabile pronunciamento del Consiglio Comunale del 15 Ottobre 2012 che si è impegnato all’unanimità “a definire la destinazione produttiva di tipo industriale/artigianale” dell’area Leuci  “in riferimento anche al nuovo PGT” .

La materia del serrato “contendere” starebbe nella trapelata intenzione dell’assessore Volontè (e di altri dell’ Amm. Comunale?) di concedere 2/3 dell’area come “valorizzante” cambio di destinazione a Pisati,  come si appresterebbe quest’ultimo a richiedere in sede di osservazioni al PGT recentemente adottato.

E’ noto invece che l’Assessore “alla luce del sole” aveva avuto dalla Giunta il “mandato” di offrire nella trattativa una “compensazione” del cambio di destinazione soltanto su di 1/3 dell’area  a fronte della disponibilità di Pisati ad “aprirsi” alla vendita di circa 7000 m2 ai due menzionati  imprenditori che si sarebbero fatti carico di circa 30 lavoratori ex Leuci (degli 85 già in forza ed ora, da ieri, licenziati).

In sostanza invece ci sarebbe l’intenzione di  concede 2/3 di cambio di destinazione.

Su tutto questo ci corre l’obbligo , essendo “carne” in causa, di specificare quanto segue :

Da più fonti sono oggettivamente balenate “ricostruzioni” che sembrerebbero avallare un drastico cambio delle condizioni della trattativa che ha come perno finale l’implementazione del percorso della “Cittadella della Luce e dell’energia sostenibile” ed annessi aspetti.

Noi stessi abbiamo chiesto specifiche informazioni, ricevendone, per ora e solo in parte, risposta.

Ecco perché riteniamo che il problema di trasparenza sollevato da QLL, ma non solo, appreso dai media locali, non possa che far bene all’intera trattativa, consentendo all’Amm. Comunale ed alle altre istituzioni coinvolte, di fare completa chiarezza su questo delicatissimo passaggio dell’intricata nostra vicenda che ci ha visti, da sempre, protagonisti e volano di percorsi risolutivi concreti.

Del resto ci è stata garantita, ma è passato qualche giorno di troppo, una completa informazione nel corso di un previsto incontro del cosiddetto “Tavolo Provinciale allargato”.

In sostanza, a noi sembra, che qui non si tratta di alimentare più o meno la “cultura del sospetto” ma di garantire una piena trasparenza all’operazione “Cittadella” che dovrebbe essere apprezzata da tutti i protagonisti, col diritto alla piena informazione, in primis dei lavoratori, visto che ci sono in ballo decine di posti di lavoro (85 e non solo 30, ma anche altri futuribili, se dovesse decollare “la Cittadella” con tutte le valenze in essa contenute…).

Una cosa è certa: se si dovesse consentire il cambio di destinazione sui 2/3 dell’area, il cosiddetto “progetto Cittadella” nascerebbe morto perché sarebbe concretamente azzerata la quota dell’area prevedibile per un suo congruo sviluppo che, nella  versione originale e nei suoi aggiornamenti, prevedeva anche laboratorio ed un piccolo centro di ricerca “applicata” che servissero anche altre realtà imprenditoriali in rete tra loro che potrebbero ragionevolmente subentrare nel sito – ma anche all’esterno – che se ne potrebbero giovare.

E su questo piano espressamente ricordiamo in particolare alla Camera di Commercio, all’Unione Industriali ed al Politecnico, le loro pubbliche e ripetute promesse di concreto sostegno : è questo il momento per dimostrarlo nei fatti !

Come non è affatto da trascurare – tutt’altro – l’apporto in termini di agevolazioni , incentivi e quant’altro che potrebbero derivare dall’applicazione della legge regionale sulla “competitività”, ormai in dirittura d’arrivo, che ha tra i suoi scopi di sostenere e promuovere realtà innovative “in movimento” come la nostra.

Vogliamo inoltre anche ben specificare che se qualcuno pensa che dopo la recentissima firma dell’accordo di mobilità noi siamo distrutti e rassegnati, diciamo nitidamente loro che se lo dovranno togliere dalla mente perché la nostra lotta prosegue più che mai, a partire  dalla continuazione del presidio e dal chiamare a raccolta la cittadinanza e l’intero Territorio, coscienti che, a detta di molti altre realtà vive che ci sostengono, la nostra vicenda va ben oltre il valore di una pura vertenza aziendale : può e deve essere un esempio paradigmatico per molti altri di un concreto “modello” di reindustrializzazione innovativa ed ecocompatibile che faccia dell’occupazione qualificata il perno della propria azione sociale oltre che economica, peraltro in opposizione all’ennesima azione immobiliare speculativa sul territorio cittadino.

Ricordiamo infine senza presunzione alcuna, visto che molti altri ce lo riconoscono da tempo, che senza il nostro costante e ripetuto pressing “dal basso” sulle Istituzioni (e sulle varie realtà associative collegate), più volte in procinto d’arrendersi, nonostante i loro lodevoli tentativi che comunque riconosciamo, non saremmo arrivati a questo punto mantenendo una concreta possibilità risolutiva.

Di questo ringraziamo tutti coloro che, a vario titolo, ci hanno sostenuto e che continuano più che mai, con la loro “vicinanza” concreta, ad aiutarci in quella che è, senza retorica, diventata una sfida per l’intero Territorio.

Cadrà la vergogna su coloro che dovessero disattendere e tradire le aspettative e la fiducia di lavoratori e cittadini.

I lavoratori della leuci