LECCO – Metti una sera a cena per incontrare il mondo dei ragazzi autistici di PizzAut, che seguono con grande entusiasmo il fondatore di una realtà unica in Italia.
PizzAut rappresenta un’esperienza di aggregazione nata qualche anno, fa per iniziativa di Nico Acampora, per realizzare un progetto a favore dell’inclusione e dell’occupabilità delle persone autistiche.
È un innovativo modello di inclusione sociale, un laboratorio sempre in fermento che dimostra che le barriere sono spesso solo nella testa e non nel cuore delle persone.
La sera del 19 febbraio scorso il presidente di Anteas Lecco, Nino Bevacqua, ha organizzato una cena per i volontari presso PizzAut a Monza, ristorante pizzeria gestita da circa una quarantina di persone autistiche.
“Anche noi ci rivolgiamo a persone fragili e svantaggiate e quindi ci è sembrato naturale avvicinarci al progetto ideato e realizzato da PizzAut per meglio conoscere le criticità che le ragazze e i ragazzi autistici incontrano nel loro cammino”, così si esprime Nino Bevacqua.
Anteas si rivolge alle persone che hanno difficoltà negli spostamenti quotidiani in città per limitazioni fisiche o mentali; persone anziane e disabili che utilizzano i servizi di trasporto di Anteas.
Ci sono analogie tra le due attività, anche se su piani differenti; infatti con il progetto PizzAut Nico Acanfora sta dando alle persone autistiche la possibilità di muoversi nella società civile con un ruolo ed un impiego, uscendo da situazioni che limitano le relazioni interpersonali e fornendo gli strumenti per il dialogo con gli altri.
“Abbiamo incontrato un mondo caratterizzato da attenzione verso la persona e dalla necessità di ascoltare e capire i bisogni altrui. La serata trascorsa, ammirando il lavoro fatto dalle ragazze e ragazzi autistici, il loro entusiasmo e coinvolgimento nell’attività svolta, ci hanno spinto a riflettere anche sul nostro ruolo rafforzando quindi la nostra scelta di aiutare chi è svantaggiato.
È stato un incontro emozionante “, conclude Nino Bevacqua.
La serata particolare, che fa riflettere tutti i volontari presenti, termina con una frase di Nico Acampora: “Ognuno è unico, con caratteristiche e competenze che crescono di giorno in giorno. Il nostro sogno? Vederli tutti andare in pensione!”