IL 50° AVIS E IL 40° AIDO ACCENDONO CALOLZIOCORTE E RICORDANO DON CARLO GNOCCHI

parco_dom (10)CALOLZIOCORTE – Compiere 40 o 50 anni significa raggiungere una soglia da cui sono visibili i cambiamenti ed i risultati che ci hanno resi ciò che siamo, nelle nostre forze e debolezze. E se questo è vero per ognuno di noi, è ancora più vero per delle associazioni che raccolgono al proprio interno una grossa parte della comunità. E’ questo il caso dei gruppi Aido e Avis di Calolziocorte che nel 2015 festeggiano, rispettivamente, il loro 40° e 50° e che nel week-end appena trascorso hanno davvero riunito tutta la cittadina per celebrare il gesto che li accomuna: il donare.

Emblema scelto per rappresentare questa comunanza d’intenti è stato il beato Don Carlo Gnocchi, cappellano alpino nella Seconda Guerra Mondiale, tra i primi in Italia a voler donare le proprie cornee ad un ragazzino cieco ed in vita da sempre impegnato nella generosità verso gli altri. Ed è stato proprio questo ragazzino, oggi anziano, da decenni coinvolto nelle opere dell’associazione Don Gnocchi, ad aprire i festeggiamenti di Avis e Aido. Nella serata di venerdì, ospite della sala civica di Calolziocorte, Silvio Colagrande ha presentato il proprio libro “Lembi di cielo”, in cui racconta la sua esperienza di bambino rimasto cieco, poi scelto da Don Gnocchi per ricevere le sue cornee e, così, ritornare alla vista.

Il beato di San Colombano al Lambro però lascia la sua impronta nell’animo dei calolziesi anche nei decenni successivi alla guerra e nel presente di questo comune. Su iniziativa di una storica volontaria della fondazione, Giovanna Manzoni, venuta a mancare nel 2013, i ragazzi del consiglio comunale dei ragazzi, ancora nel lontano 2011, hanno avviato un percorso che avesse come obiettivo l’intitolare al beato un luogo nella cittadina.

parco_dom (12)Nella mattina di domenica, alla presenza di tutte le autorità e le associazioni del territorio, nonché di molti gruppi Aido della provincia, questo percorso si è concretizzato in un piccolo parco di via F.lli Cervi, “un angolo in cui raccogliersi in momenti di condivisione e attraverso il quale ogni passante avrà occasione di ricordare la figura di Don Gnocchi” nelle parole del monsignor Angelo Bazzarri, presidente della Fondazione. Il parco, oltre alla targa commemorativa, ospiterà anche un monumento composto di blocchi di granito, “materiale scelto appositamente” ha detto il vicesindaco Massimo Tavola “semplice, grezzo ma duraturo, simbolo della strenua lotta alla povertà e alla sofferenza combattuta da Don Gnocchi e da chi ancora oggi segue il suo esempio”.

E, lo si deve riconoscere, sebbene la cittadina di Calolziocorte non trovi spesso dei pieni momenti di condivisione e comunanza, la dedica di questo spazio pubblico è stata raggiunta grazie al contributo di molti tra associazioni, cittadini privati e volontari, a cui sono andati i ringraziamenti dell’amministrazione. Ma Avis e Aido sono riusciti, con la stessa intensità, ad emozionare i cittadini calolziesi anche nella serata di sabato, unica nella sua specie, invitando ad esibirsi nella cornice del Santuario S. Maria del Lavello il coro Effatà di Sarnico, che ha rapito i numerosi presenti con le tonalità ed il ritmo del loro “Gospel Time: è tempo di cantare il Vangelo”.

Paolo Saporito