IL CALOLZIESE GIORGIO VALSECCHI
VOLA A HOUSTON PER “SPACE X.”
LA CALIFORNIA A MILLE KM/H

Giorgio Valsecchi SPACE XCALOLZIOCORTE – Parte con il suo team per Houston il giovane calolziese Giorgio Valsecchi, classe 1992, laureato in ingegneria all’università Sant’Anna di Pisa, il cui lavoro è stato selezionato tra i 1.200 in “gara” per la realizzazione di Space X, l’ambizioso progetto proposto dalla stessa azienda americana che ha fondato PayPal e che permetterà di coprire la distanza San Francisco-Los Angeles in soli 60 minuti, viaggiando ad una velocità di 1000 km/h.

“Dopo il quinquennio di superiori al Badoni, dove emergevo in matematica e fisica, ho deciso di intraprendere la strada dell’ingegneria aerospaziale, perché ero interessato agli argomenti di aerodinamica”, ha spiegato Valsecchi, che ha poi raccontato il progetto nelle sue linee generali.

hyperloop valsecchi space X“L’idea di base è quella di creare un mezzo di trasporto nuovo, che costi meno dell’automobile e che sia più rapido di un aereo. Questo nuovo mezzo di trasporto consiste in un tubo sottovuoto che collega le due città, dentro il quale ci sono delle capsule in cui viaggeranno i passeggeri”, ha continuato Valsecchi. Ed è proprio sulle capsule che si è concentrato il lavoro del giovane calolziese e del team, che si è occupato di progettare un sistema di sospensioni in grado di garantire comfort agli utenti: “per il nostro lavoro abbiamo osservato le tecnologie delle auto di Formula 1 e di quelle di lusso”, ha spiegato il ragazzo.

Rendering-_-Hyperloop_webA giorni, i sette giovani ingegneri del team voleranno in Texas, dovrei presenteranno una relazione tecnica davanti ad un faculty advisor, che assegnerà loro un punteggio ed eventualmente dei premi, e a degli investitori, che potrebbero decidere di sponsorizzare il loro progetto. L’ultima fase, prevede un incontro a luglio in cui i progetti approvati in questo primo momento verranno sottoposti ad ulteriore selezione al fine di scegliere quello vincente, che verrà realizzato.

“Un ringraziamento particolare va agli altri ragazzi del team, che mi sono venuti incontro soprattutto mentre io ero in Giappone, cercando di agevolarmi. Da questa prima fase a Houston speriamo di ricevere dalla giuria un buon riscontro e, chissà, magari di trovare qualche sponsor pronto ad investire nel nostro progetto”, ha terminato il giovane lecchese.