IL CONSIGLIO PROVINCIALE
ELETTO “INDIRETTAMENTE”
CHIEDE ELEZIONI DIRETTE

sergio-brambilla_democrazia-e-partecipazione_consiglio-provinciale2017LECCO – All’unanimità il consiglio provinciale di questa sera ha approvato l’ordine del giorno firmato da Sergio Brambilla, con il quale l’unico consigliere di Democrazia è partecipazione ha voluto dare un messaggio forte su quello che dovrà essere il ruolo della Provincia. La proposta, su cui l’ente in questione può fare naturalmente poco o niente, è quella di riconsegnare ai cittadini il diritto di voto per l’elezione del consiglio provinciale.

“È una mozione di natura politica che parte dall’esito del referendum – spiega il proponente –. Questo ordine del giorno vuole sottoporre la volontà di restituire la possibilità al popolo di esprimere la propria volontà tramite elezioni dirette”, al quale si aggiunge la richiesta di Lega e Libertà e autonomia di rifinanziare le province.

“Così come formulato è un ordine del giorno equilibrato, che ribadisce il concetto che le province così come sono non possono andare avanti, perché hanno un sacco di responsabilità a cui far fronte ma non le risorse necessarie” spiega Mattia Micheli.

emanuela_sala_consiglio-provinciale_marzo2017_01Meno concilianti le opposizioni sulla conferma di Emanuela Sala nella sua funzione di difensore civico. Verificato che non sussiste nessun tipo di incompatibilità, fugando i dubbi sollevati da Stefano Simonetti in occasione dello scorso consiglio, quando già è stata rimandata la votazione, anche questa volta alla maggioranza Dem sono mancati i voti per proclamare eletto l’avvocato. Nella votazione segreta infatti su dodici consiglieri presenti, in cinque (Lega e Libertà e autonomia) hanno lasciato la scheda in bianco, non consentendo di raggiungere la maggioranza qualificata dei due terzi. Dalla prossima seduta sarà sufficiente la maggioranza semplice e con ogni probabilità Emanuela Sala sarà riconfermata difensore civico.

Un altro strascico delle spaccature della scorso consiglio è stata l’approvazione del piano triennale per il 2017/2019 per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza. A far discutere ad aprile la richiesta di Stefano Simonetti che proponeva di rendere operativo il principio della rotazione dei dirigenti.

flavio polano“Io avevo evidenziato che non era possibile al momento e da questo punto di vista non posso che rimarcare questa posizione – chiosa il presidente Flavio Polano –. La rotazione, per come sono configurate le province adesso, determinerebbe un calo di operatività che non ci possiamo permettere”.

“Ci asteniamo dal voto perché secondo noi è un provvedimento che va contro la legge” è il commento della leghista Elena Zambetti. Stessa dichiarazione di voto per Libertà e autonomia: “Anche Cantone ha dichiarato che i piani anticorruzione sono rimasti lettera morta. Noi ribadiamo l’autonomia e il primato della politica sia sulla nomina del responsabile dell’anticorruzione sia sulla votazione del piano. A noi interessa il funzionamento organizzativo dell’ente, nessuno vuole mettere in crisi l’ente, ma non abdichiamo al nostro ruolo di indirizzo politico”. Con cinque voti a favore e cinque astensioni, il provvedimento è stato approvato.

M. V.