LECCO – L’accademico brasiliano Átila Soares da Costa Filho, laureato in Disegno Industriale presso la Pontificia Università Cattolica di Rio de Janeiro e specializzato in Arte e Tecnologia, Storia dell’Arte e Patrimonio, ha reso noti i risulati del suo più recente esperimento che ha visto l’attribuzione attraverso l’intelligenza artificiale del “Cristo di Lecco”, opera del XVI secolo fortemente attribuibile a Leonardo da Vinci.
Da Costa, negli ultimi tre anni, ha partecipato allo sviluppo di una metodologia di intelligenza artificiale per autenticare le opere d’arte, “Luminari”, un algoritmo “addestrato a trovare compatibilità tra informazioni incrociate, estratte dalla produzione artistica di un dato pittore o designer in tutto il loro modus operandi”. I risultati dell’analisi sul “Cristo di Lecco” indicavano una probabilità del 92% che l’opera fosse stata realizzata da Leonardo, con i ricercatori che hanno ricordato che “è universalmente accettato che un indice di compatibilità con un autore del 75% sia sufficiente affinché un’opera possa essere dichiarata autentica”.
Cristo di Lecco – imilanesi.nanopress.it
Le ultime ricerche di Da Costa hanno ulteriormente avvallato l’ipotesi: l’aggiornamento dell’intelligenza artificiale applicata alla tecnica a sanguigna ha permesso di inserire un “bilanciamento intelligente” nel dataset : “Quello che posso dire – ha dichiarato – è che lo stesso 92% di prima viene nuovamente presentato dall’IA dopo questo aggiornamento del sistema. Si tratta di uno strumento che non fa che aggiungere valore al già vasto arsenale a disposizione dell’esperto quando deve autenticare un’opera. Il futuro dell’umanità è, innegabilmente, l’intelligenza artificiale, e il lavoro di attribuzione nel campo delle arti non verrebbe escluso in nessuna circostanza”.
RedCult