IL DIARIO DELLE VACANZE
DELLA SIGNORA GRIGNA.
6 – LA PALLAVOLO… DISTESA

diario delle vacanzeLECCO – Quando una famiglia programma le vacanze sapere di trovare in spiaggia una bella animazione che possa tenere occupati i figli è sempre un sollievo. Peccato che ogni anno ci si scordi della sadica soddisfazione degli animatori nel coinvolgere anche i genitori nelle sfide in riva al mare.

GIORNO SEI

L’idea era quella di buttarmi per terra nel primo lembo di sabbia pulita all’ombra dell’ombrellone a fiori giganti che si può comprare come must dell’estate in ogni bazar cinese che qui han soppiantato i negozietti tipici di una volta – come a Lecco i cinesi lo fanno con i bar – e attendere che le formiche mi legassero, tipo Gulliver, per farmi portar via solo all’ora di cena, confusa e felice, ed invece qualcosa è andato storto.

L’animatore del bagno ha organizzato il torneo di pallavolo per le famiglie, alla scajola.
E siccome l’animazione è compresa nel pacchetto che abbiam pagato con un fottio di euri sonanti, che faccio, posso deprezzare l’investimento? La spesa? La sfida?

Mio marito, sempre sotto quattro dita di crema protettiva 50+plus mi guarda come non ci fosse più un domani e mi indica la schiena. 
La mia.  
Ed adesso solo perché sono convalescente da una settimana bloccata con una tosta lombosciatalgia causata non più tardi di 15 giorni fa da un pindarico volo post palla avvelenata davanti ad un centinaio di genitori alla festa del Cres di Santo Stefano, e ancora sotto cortisone da poter fare la chirurgia estetica a tutta l’Isola dei famosi, non vuol dire che non possa più lanciarmi su campi improvvisati di pallavolo come Mimí Ayuara, o no?

Il “pericolo” è il mio mestiere e non voglio affrontare la realtà che non ho più vent’anni, e neanche trenta, e neanche quaranta e neanche…
Va beh.
Caro? Io sto qui, stesa più che distesa. Puoi spostar qui l’ombrellone?

 

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