IL DIPO E LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO FANNO RETE
INTORNO AL MALATO ONCOLOGICO

dipo1LECCO – Offrire al malato oncologico cure e sostegno durante il percorso terapeutico in tutti gli ambiti che la malattia va a interessare. E’ questo l’obiettivo che si è prefissato il Dipo – Dipartimento Internazionale Provinciale Oncologico – insieme al Coordinamento Provinciale delle Assoziazioni di Volontariato in Oncologia. Sono 12 le associazioni che fanno parte del coordinamento il quale non ha una figura giuridica, ma è aperto a qualsiasi associazione intenda dialogare al tavolo di confronto in modo che tutte possano mantenere la propria identità e organizzazione.

“Il Dipartimento Funzionale Oncologico – commenta Mauro Lovisari, direttore generale dell’ospedale di Lecco – è un collegamento tra l’ospedale e i volontari, migliora il percorso terapeutio del paziente e promuove la ricerca e lo sviluppo”.

dipo3Come spiega Antonio Ardizzoia, direttore del reparto di Oncologia,: “i Dipo sono istituzioni regionali con il compito di coordinare le attività che ruotano intorno al paziente oncologico durante il suo percorso terapeutico, facendo in modo che non debba essere il paziente stesso a doversi destreggiare fra le varie strutture”.

“La provincia di Lecco è esemplare per quanto riguarda l’organizzazione e l’attuazione delle politiche regionali – afferma Enzo Lucchini, direttore generale dell’Asl di Lecco -, l’asl partecipa ai percorsi terapeutici fornendo gli screening e promuovendo le varie campagne di sensibilizzazione per l’adozione di stili di vita sani”.

dipo2Nell’insieme delle cure offerte al paziente oncologico un ruolo molto importante è giocato dalle associazioni di volontariato perchè come dichiara Damaris Rovida, coordinatrice delle attività di volontariato, queste sono “la voce dei pazienti e portano all’attenzione dei tavoli di coordinamento quelli che sono i vari bisogni del malato”.

A dimostrazione del fatto che non si esclude nessun aspetto che la malattia oncologica va a toccare, nel reparto di Oncologia dell’ospedale “Manzoni” è stato creato un piccolo “atelier” dove le pazienti che hanno subito la caduta dei capelli in conseguenza alla chemioterapia vengono aiutate da alcuni volontari nella scelta di una parrucca che possa mitigare le ripercussioni sul proprio modo di vedersi che la terapia solitamente comporta.