IL VIAGGIO DI PRECIOUS
E LA LECCO DAL GRANDE CUORE
CONTRO LA SICCITÀ A SOLOLO

Cena 8 marzo SololoLECCO San Giovanni – Duecento donne per un 8 marzo diverso, un appuntamento che si ripete da anni. Una cena che è una raccolta fondi per dare una speranza a 286 bambini e ragazzi, “a casa loro” direbbe qualcuno spaventato dagli attuali flussi migratori.

E ‘a casa loro’ sarebbe in Kenia in una zona del povero Nord la cui sopravvivenza è legata alla pastorizia quanto è minacciata da carestie provocate da cicliche siccità. Il denaro raccolto in questa edizione darà un piccolo apporto alla ricerca dell’acqua sotterranea che ci dovrebbe essere, per poi portarla in superficie. Tra sondaggi e successivo pozzo servono 30mila euro.

La cena era organizza da don Marco Tenderini, presidente dell’associazione “A força da Partilha” nella sala Arcobaleno dell’oratorio di san Giovanni a Lecco, assieme all’associazione “Mondeco Onlus“.

Con il ricco menù si è viaggiato tra i continenti. Presentata alla fine, la portata più importante: fagottini di carne preparati da quattro giovanissime ragazze nigeriane. Un piatto che ha portato in sala l’aroma alquanto salato anche se con punta finale dolce dell’esperienza di una di queste cuoche, la poco più che ventenne Precious.

Il mio viaggio in Italia è stato molto complicato, non ci sono arrivata per una libera scelta di piacere personale, volevo solo raggiungere un Paese pacifico dove poter rendere la vita significativa per me, per la mia famiglia, i miei amici e il Paese in cui vivo.

Quando ho lasciato la mia Casa alla ricerca di un posto tranquillo e accogliente cui vivere, sono arrivata in Nigeria con un taxi insieme ad altri ragazzi, per poi prendere un Hilux (pick up) per poter attraversare il deserto del Sahara.

Non è stato facile viaggiare in Hilux in compagnia di un sacco di persone, ognuno con il desiderio di realizzare il proprio sogno. Non avevamo cibo o acqua abbastanza, ma la cosa non mi preoccupava molto, perché il viaggio era questione di VITA e io la volevo trovare.

Precious tripÈ stata dura. Durante il mio cammino ho visto un sacco di cadaveri, teschi umani, persone bloccate e frustrate… Piangevo amaramente e pensavo che nella vita c’era qualcuno che soffriva più di me.

Dopo poche settimane siamo arrivati in Libia, sul momento ho pensato che il posto fosse carino ma pochi giorni dopo sono stata arrestata con altre persone e mi sono ritrovata in prigione.

La prigione è un altro tra i peggiori posti in cui non vorrei essere mai stata, ma con la preghiera e la pazienza sono stata liberata. Una volta fuori ho pensato di seguire gli altri per viaggiare in barca verso l’Italia; era rischioso farlo, ma ero consapevole che la vita stessa è un rischio.

È con l’aiuto di qualcuno che Dio mi ha liberata: eccomi a vivere in Italia, dopo essere stata salvata nel mare Mediterraneo.

Sono qui da circa due anni, ho avuto il regolare permesso di stare in Italia, vivo in un appartamento con le mie amiche e vado a scuola per prendere la licenza media. Faccio volontariato, lavoro con la rivista Scarp de’ tenis e faccio parte del gruppo dei giovani di san Nicolò.

Ora il mio desiderio è quello di trovare lavoro, una volta terminata la scuola.

Sono molto felice. La mia famiglia e i miei amici sono orgogliosi di me. Tutto grazie a Dio, agli italiani, al servizio della cooperativa l’Arcobaleno della Caritas e a tutte le persone che mi aiutano durante la vita quotidiana e assicurano pace amore e felicità.

Spero e a tutti auguro di riuscire a realizzare i propri sogni nella vita. È possibile“.

Risultati immagini per dott pino bolliniOra con un passettino indietro e andiamo al 2004, tredici anni fa. Una emergenza Aids a Sololo falcidia molti adulti lasciando quasi trecento bimbi senza genitori. Gli anziani si rivolgono a un medico cooperante, il dottor Pino Bollini nell’ospedale locale. Da lì inizia un lavoro serrato per questo territorio nel Nord del Kenia, il “Sololo Project“. Principalmente provvede a garantire il soddisfacimento dei bisogni fondamentali (nutrimento, cure mediche, educazione primaria) dei minori orfani e svantaggiati, all’interno e in collaborazione con le loro famiglie naturali e parentali (famiglia allargata), provvedendo ad un costante monitoraggio della loro crescita fisica e psichica. In realtà sta offrendo supporto a una comunità intera.

Per avere un quadro delle attività a Sololo e gli aggiornamenti utilissima la pagina http://www.sololo.eu/le-ultime/aggiornamenti-progetti/

N. A.

Il menu della serata dell’8 marzo:

Menu 8 marzo 2018