IMU AGRICOLA, ARRIGONI (LEGA): “DOMANI PAGAMENTO IN 37 COMUNI LECCHESI. URGE PROROGA”

arrigoni-paoloLECCO – “Scatta domani, martedì 10 febbraio, il pagamento dell’IMU agricola e in provincia di Lecco sono ben 37 i comuni che dovranno mettere le mani nelle tasche dei propri cittadini”. A ricordarlo è il senatore della Lega Nord Paolo Arrigoni che si è duramente battuto contro questo ennesimo balzello.

“Il decreto legge n.4/2015 in materia di IMU agricola, emanato dal Governo lo scorso 23 gennaio, ha parzialmente rimediato al pasticcio creato con il precedente decreto interministeriale del 28 novembre (che aveva introdotto il bizzarro criterio di considerare un comune montano o meno in funzione dell’altezza del municipio). Dopo un’infinità di proteste avanzate dai sindaci, dal mondo politico e dopo numerosi ricorsi al TAR, un po’ di equità è stata introdotta, riprendendo la vecchia classificazione ISTAT dei comuni montani”, spiega Arrigoni.

In provincia di Lecco i comuni costretti ad applicare il nuovo balzello si sono ridotti da 68 a 37, tra cui il capoluogo Lecco, unico del territorio ad essere classificato parzialmente montano. Resta dunque significativo il numero di amministrazioni comunali coinvolte, che si vedranno confermare il taglio dei trasferimenti e, di conseguenza, il numero di cittadini proprietari di terreni agricoli incolti che domani saranno costretti a pagare per la prima volta questa patrimoniale (seppure per sola l’annualità 2014).

“La Lega Nord, durante la conversione del decreto che è partito proprio in Senato, insisterà perché l’odiosa tassa venga eliminata – annuncia il senatore del Carroccio – In subordine con altri emendamenti chiederemo, sentite anche le associazione di categoria degli agricoltori, una proroga per il pagamento rispetto al 10 febbraio, troppo ravvicinato rispetto all’emanazione del decreto, e la mancata applicazione delle sanzioni per ritardati o erronei pagamenti”.

Un emendamento riguarderà pure l’estensione dell’esenzione totale anche ai comuni parzialmente montani (tra cui Lecco) dove i soggetti esenti al momento sono solo gli agricoltori diretti e gli imprenditori agricoli professionali: “Chi effettua la manutenzione dei propri terreni in collina compie azioni di prevenzione del dissesto idrogeologico e, dunque, non deve essere colpito – evidenzia Arrigoni che conclude – Particolarmente odiosa è la genesi di questa imposta, nata per finanziare gli 80 euro di Renzi. Il premier sta facendo pagare al mondo dell’agricoltura e alle frazioni collinari svantaggiate la sua mancetta elettorale”.