OPEN DAY DEL DEPURATORE DI CALOLZIO, IN OLTRE 350 SFIDANO LA PIOGGIA

CALOLZIOCORTE – Oltre 350 persone da tutta la provincia lecchese hanno partecipato all’Open Day del 22 marzo, organizzato da Lario Reti Holding, all’impianto di depurazione di Calolziocorte.

L’iniziativa è inserita nella cornice della Settimana dell’Acqua, periodo che precede proprio la data del 22 marzo, in cui si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua (World Water Day). La ricorrenza è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 ed è prevista all’interno delle direttive dell’Agenda 21 per invitare i cittadini a riflettere sull’importanza vitale delle risorse idriche e sulle azioni necessarie a conservarle per il futuro.

L’evento è stato ricco di proposte, tra cui la mostra intitolata “Cosa c’è sotto“, che ha dato la possibilità di toccare con mano strumenti, tecnologie e oggetti nascosti “dietro le quinte”, grazie ad un’esposizione che si snoda tra storia e innovazione. Dai piccoli oggetti di uso quotidiano alle tubazioni di grande diametro, dai piccoli contatori domestici degli anni ’70 ai grandi misuratori elettronici e telecontrollati.

L’appuntamento clou è stato però con la visita guidata all’impianto, accompagnati dalle guide del settore educazione ambientale e culturale di Demetra Onlus: il sito calolziese, nato negli anni ’80 del secolo scorso, raccoglie le acque di edifici e condotte della Valle San Martino attraverso tre linee di lavoro, permettendo alle acque reflue di essere depurate e reimmesse in natura senza conseguenze per l’ambiente.

Lo scarico fognario giunge all’impianto in un condotto dal diametro di 80 centimetri chiuso da una griglia, dal quale parte una prima vagliatura grossolana attraverso un pettine meccanico, fino ai 3-4 centimetri; a seguire una seconda setacciatura permette di bloccare solidi fino a 6 millimetri e gli inerti come sabbia e sassi derivati da questi processi vengono poi utilizzati per il fondo delle strade. Un altro tipo di materiale riutilizzabile è l’olio, che viene inviato ad aziende specifiche per ricavarne biocarburante.

Nell’acqua rimangono quindi le componenti organiche, che vengono smaltite da diversi tipi di colonie batteriche; in una serie di vasche questi organismi, che si autoalimentano e riproducono in autonomia a seguito dell’utilizzo di starter, depurano l’acqua che ne rimane all’interno per circa 8 ore con due processi diversi, la nitrificazione e la denitrificazione. La prima prevede l’utilizzo di batteri che lavorano in assenza di ossigeno in vasche in cui la superficie appare ferma, la seconda di microrganismi che necessitano di ossigeno in abbondanza e causano il movimento dell’acqua.

Le acque, che in queste vasche sono in continuo rimescolamento, giungono poi ai sedimentatori, vasche a imbuto che le separano da ulteriori residui; i fanghi più resistenti, che rimangono in superficie, vengono raccolti da un braccio meccanico e inviati con gli altri fanghi agli ispessitori: qui vengono fatti macerare per far rilasciare l’acqua rimanente, inviati ad una centrifuga per farli seccare e poi smaltiti.

L’ultimo passaggio è attraverso una vasca labirinto a paratie, in cui all’acqua viene aggiunta una percentuale di cloro, unico trattamento chimico effettuato nell’impianto, che permette la reimmissione in natura.

“Siamo molto soddisfatti dell’ampia partecipazione e orgogliosi che Lario Reti Holding abbia scelto il nostro depuratore – uno dei principali impianti della provincia – come sede dell’Open Day 2025 e per celebrare la Giornata Mondiale dell’Acqua – ha dichiarato Marco Ghezzi, sindaco di Calolziocorte – Questo evento rappresenta un’importante opportunità per sensibilizzare la comunità sull’importanza della tutela delle risorse idriche”.

“Aprire le porte dei nostri impianti alle visite è un’occasione preziosa per sensibilizzare i cittadini sull’impegno quotidiano di Lario Reti Holding e sull’importanza di gesti responsabili per l’ambiente – spiega Vincenzo Lombardo, direttore generale di Lario Reti Holding – Il trattamento delle acque reflue è un processo complesso e indispensabile per la tutela del nostro ecosistema. Grazie agli impianti di depurazione, possiamo restituire ai laghi e ai fiumi del territorio acque depurate, contribuendo così alla salvaguardia dell’ambiente”.

Michele Carenini