INCENERITORE E RIFIUTI ZERO,
DUE PROPOSTE AGLI ANTIPODI
PER IL FUTURO DELL’AMBIENTE

lecco comune palazzo bovara municipioLECCO – La V Commissione del consiglio comunale cittadino ha iniziato a trattare quest’oggi in aula il nuovo progetto targato Silea legato allo sviluppo del teleriscaldamento dando spazio in aula a due diverse idee di futuro, quella dalla partecipata dei rifiuti e l’alternativa messa sul tavolo dalla Rete rifiuti zero. Idee che nelle prossime settimane il consiglio dovrà valutare sino a prendere decisioni che incideranno notevolmente sul futuro di tutta la provincia.

Innanzitutto Silea, per voce del proprio amministratore unico Mauro Colombo, si è detta pronta a perseguire la missione affidata dai sindaci lecchesi che essa comprenda o no il teleriscaldamento, sebbene sia parso evidente che la strada del “con” sia ben più sponsorizzata. Ad ogni modo ciò che Silea chiede ai sindaci è un mandato a medio termine, di dodici anni, dal 2017 al 2029, riguardante sia lo smaltimento quanto la raccolta dei rifiuti in tutti i Comuni della provincia di Lecco, dunque un effettivo servizio integrato in house distribuito su un bacino di oltre 300.000 abitanti.

silea colombo rota peverelliSe lo smaltimento è pratica consolidata per la società già affidataria del termovalorizzatore di Valmadrera e, con non poche problematiche, dell’impianto di compostaggio di Annone Brianza, nella nuova concessione Silea otterrebbe anche il compito di raccogliere i materiali di scarto. Il piano finanziario girerebbe attorno a nuovi orizzonti economici: messi in conto sostituzioni di macchinari e investimenti, ad esempio su un parco veicoli per la raccolta, il teleriscaldamento per le abitazioni di Valmadrera, Malgrate, parte del capoluogo e l’ospedale Manzoni, porterebbero vantaggi economici a tutti i comuni soci. Silea prevede di dover affrontare una fase transitoria nel biennio 2016-2017 durante la quale esaminerà il territorio stendendo un progetto per rendere efficienti ed omogenei i servizi, successivamente con l’attivazione della nuova concessione Silea si impegnerà anche in proposte quali la tariffazione puntuale, il miglioramento dei servizi e la valutazione di economie di scala.

Dal dibattito è emerso che Silea dovrà integrare la proposta con ulteriori dettagli per soddisfare dubbi e richieste dei consiglieri, in particolare di Parolari (Ln), Riva (M5s) e Donato (Idv), ma già sono emersi due dettagli importanti. A Massimo Riva che chiede lumi sulla presa in considerazione dell’eventualità di un impianto a freddo alternativo al forno, Colombo rivela di aver commissionato uno studio ma di non poter andare oltre nella pratica finché non sarà in essere una filiera del riciclo. Vi è in oltre un secondo studio, sul quale pone l’attenzione Donato, e riguarda l’indagine epidemiologica sull’impatto dello smaltimento dei rifiuti nell’area circostante l’impianto di Valmadrera. Si tratta della prima indagine di questo genere commissionata per la società lecchese. e richiederà dai 3 ai 5 anni per essere portata a termine; analisi che parte però “zoppa” a causa dell’assenza di una simile ricerca effettuata prima dell’apertura del forno inceneritore che potesse dettare termini di paragone.

gianni gerosa rifiuti zeroPalazzo Bovara ha accolto nella stessa seduta l’intervento del Coordinamento lecchese rifiuti zero, rete che raccoglie 11 associazioni di spunto ambientalista e a cui hanno aderito a titolo personale oltre 500 cittadini. Il Coordinamento è nato, spiega Gianni Gerosa, dalla preoccupazione del documento col quale nel settembre dello scorso anno si è autorizzata Silea a portare il forno alla massima capacità di combustione. Per mantenere questa direttiva, Regione Lombardia imporrebbe inoltre la realizzazione del teleriscaldamento, avviando perciò il territorio lecchese su una strada opposta all’obiettivo di abbattere la quantità di materiali scartati.

Il Coordinamento non si pone a priori contro il teleriscaldamento, ciò che vorrebbe scongiurare è invece questo specifico progetto di teleriscaldamento incentrato sull’incenerimento, sistema che porterebbe a essere dipendenti dalla combustione dei rifiuti per la produzione di calore. Vi sarebbero inoltre direttive europee, ora in discussione al Senato, che vorrebbero incrementare il rapporto di rifiuti riutilizzati e riciclati, a scapito proprio del materiale combustibile. Ancora, in Lombardia vi sono 13 forni inceneritori ma non vengono prodotti rifiuti a sufficienza per farli operare a pieno regime, dunque si interviene importando materiali da fuori regione e l’obiettivo è dismettere i più piccoli per tenere aperti solo i più grossi. Il Coordinamento confronta poi la realtà del teleriscaldamento con quella delle caldaie a metano e si scopre che a pari quantità di calore prodotto il teleriscaldamento inquina tre volte di più. Inquinamento atmosferico cui va aggiunto il traffico dei camion compattatori, stimato in 24mila passaggi all’anno da/per l’impianto di Valmadrera.

Entra così nel vivo la maratona per definire il futuro della gestione del ciclo dei rifiuti in provincia di Lecco, con amministratori e cittadini che dovranno scegliere un percorso dal quale poi sarà difficile tornare indietro.