INFLAZIONE IN LEGGERA CRESCITA:
AUMENTANO VESTITI E BENZINA,
CALANO FRAGOLE E UVA

grafico economiaLECCO – Inflazione a Lecco: ancora un leggero aumento della variazione annuale (+0,2%); stabile la variazione rispetto al mese precedente. A livello locale, nel mese marzo 2015, si registra un segno più della variazione annuale (+0,2%); variazione nulla, invece, quella rispetto al mese di febbraio 2015. (allegato 1)

Il dato a livello lombardo è leggermente diverso da quello locale e pari a quello medio nazionale: variazione annuale (-0,1%); variazione congiunturale (+ 0,1%). Il differenziale tra l’indice locale (106,3) e quello nazionale (107,3) si attesta ad un punto, in leggero aumento rispetto a quello del mese precedente. Lo stesso confronto con il dato medio regionale (107) evidenzia una differenza di 7 decimi di punto. (allegato 2)

Nel mese di marzo le variazioni definitive delle città lombarde sono abbastanza simili sia nel confronto annuale che mensile. Per quanto riguarda il primo, il valore più alto in territorio negativo si evidenzia per Milano (-0,3%) mentre la variazione positiva più elevata riguarda Brescia, Pavia e Lodi (+0,3%). A livello congiunturale invece unica variazione negativa a Varese (-0,1%) , valori positivi più alti per Bergamo e Brescia (+0,3%) e nulli per Lecco e Lodi.

L’analisi disaggregata dell’indice generale per i due principali comparti (beni e servizi) evidenzia: per i primi una variazione annuale pari allo -0,1% in aumento rispetto a quella del mese precedente (-0,5%); per i secondi una variazione annuale dello 0,5%, in diminuzione rispetto al mese precedente (+0,8).
L’indice generale al netto degli energetici e degli alimentari non lavorati (freschi), identificata come “la componente di fondo”, registra una variazione positiva di sette decimi di punto, in leggera flessine rispetto a quella del mese scorso (+0,9) e nettamente superiore al dato registrato nel marzo 2014 (-0,1%). (allegato 3)

Di seguito viene riportato un breve commento sulle variazioni degli indici dei prezzi al consumo, registrate nel territorio locale, con riferimento al mese di Marzo 2015.

Questi i prodotti, a rilevazione locale e non centralizzata, che hanno avuto le peggiori variazioni e quelli che hanno registrato, invece, le migliori diminuzioni di prezzo rispetto al mese precedente:

lecco statistica prezzi consumo tabella

 

In dettaglio, l’analisi per capitoli suggerisce le seguenti considerazioni (in parentesi sono indicate la variazione congiunturale e la variazione tendenziale dell’indice dell’intera divisione di spesa):

Alimentari e bevande analcoliche (-0,6%; +1,5%). Contrazione della divisione rispetto al mese di febbraio, ma forte l’aumento rispetto ad un anno fa. L’indice locale (base 2010) della divisione si attesta a 111; quello nazionale invece è pari a 109; la forbice tra i due indici si attesta a 2 punti e si riduce rispetto a quella registrata il mese scorso (2,5 punti), ma si amplifica rispetto a quella registrata un anno fa (1,6 punti).

La classe “pane e cereali” (+0,2%). Metà dei prodotti non registrano variazioni di prezzo, l’altra metà è interessata quasi esclusivamente dall’aumento dei prezzi (segno più per i prodotti senza glutine e per pasta di semola di grano duro, già in forte aumento nei mesi precedenti).

Nonostante la variazione di prezzo registrata dalla maggior parte dei prodotti, la classe delle “carni” risulta stabile. Aumenta la carne fresca di vitello, primo taglio e il petto di pollo; diminuiscono con intensità superiore al 2% la carne fresca suina senz’osso e la carne ovina o caprina (i prezzi parzialmente rilevati ad aprile evidenziano parecchie promozioni della carne di agnello). Consistente diminuzione del prosciutto crudo affettato in confezione.

I prodotti della classe “latte, formaggi e uova” (-0,3%) annullano la variazione di segno più del mese scorso. La maggior parte dei prodotti rilevati è stabile, registrano segno più il groviera e segno meno il parmigiano reggiano e il fior di latte (mozzarella).

Nella classe “olii e grassi”, secondo mese consecutivo di variazione prossima al 2%, da imputare esclusivamente a olio extra vergine e olio di oliva (+3,2% e +2,6% rispettivamente). Diminuisce il prezzo del burro.

Segno più per la classe “zucchero e confetture, cioccolato e dolciumi” (+1,1%). Ancora un aumento per i prodotti della classe in esame. Forte variazione di prezzo per crema da spalmare, più contenuta quella di miele e gelati multipack (tutti i prodotti già in aumento il mese scorso). Ancora una diminuzione per l’ovetto di cioccolata.

Variazione in aumento della classe “caffè, te’ e cacao” (+0,3%) da imputare esclusivamente al caffè decaffeinato.

Torna a calare la frutta “Frutta” (-3,9%) dopo 5 mesi in aumento, comunque non sufficienti a recuperare tutta la diminuzione registrata nel corso del 2014. Aumentano gli agrumi (si registra anche il primo aumento (+2,7%) del 2015 di limoni dopo 5 mesi di calo a fronte dell’aumento di oltre 50 punti sino a settembre 2014) e aumentano in generale un po’ tutti i prodotti in rilevazione, ma il calo di fragole, uva e molto più contenuto di mele è talmente forte che annulla gli altri aumenti. Anche i prodotti appartenenti alla classe “Vegetali” registrano una flessione di quasi 4 punti percentuali. I prodotti “freschi” che avevano registrato consistenti aumenti di prezzo, nel mese di marzo ridimensionano l’aumento (in particolare melanzane e zucchine), altri prodotti, invece registrano per la prima volta nel corso del 2015 un incremento di prezzo, anche se contenuto (cavoli, agli e cipolle). Le dinamiche di prezzo sono da imputare a fattori stagionali.

Ancora un aumento per la classe “prodotti ittici” (+0,9%), dopo la contrazione del mese scorso. La variazione è da imputare al pesce fresco di mare sia di pescata che di allevamento e ai molluschi freschi. Diminuzione di prezzo per pesce fresco di acqua dolce, crostacei freschi e baccalà. Diminuisce anche il filetto di merluzzo surgelato.

Per la classe “Acque minerali, bevande analcoliche” si segnala un leggerissimo decremento dell’indice (-0,2%). Diminuisce bevanda gassata al gusto di cola, ma aumenta integratore energetico.

L’indice della classe “Prodotti alimentari n.c.a.” segna un aumento di poco più di mezzo punto percentuale. Variazioni di prezzo in aumento per pizza surgelata e preparato per brodo, di segno contrario per aceto.

Bevande alcoliche e tabacchi (+0,1%; +2,9%). Nonostante il forte incremento del mese scorso, si registra una leggerissima variazione di segno più. Ancora un aumento della classe degli “alcolici” (+0,5%) da imputare a whisky e liquore dolce e per la classe delle “birre” (+1,1%) che incrementano l’aumento registrato nei mesi precedenti (aumenta la birra di marca nazionale e con intensità inferiore quella di marca estera); stabile la birra analcolica. La classe dei “vini” continua, invece, già in contrazione nel mese di gennaio. Ulteriore aumento (anche se leggero) della classe “tabacchi”.

Abbigliamento e calzature (nulla; +2,6%). Stabile la divisione in esame, già in parte interessata alla rilevazione delle nuove collezioni. Per gli “indumenti” si registra una contrazione di prezzo di mezzo punto percentuale (quasi tutti i prodotti rilevati hanno prezzi in diminuzione rispetto al mese precedente con prevalenza per l’abbigliamento uomo e bambino/a, leggermente in controtendenza quello da donna). Abbastanza consistente la variazione di segno più della classe “scarpe ed altre calzature” (+2%) che evidenzia un aumento generalizzato di tutti i prodotti rilevati. In aumento anche la classe “Riparazioni e noleggio calzature” (+1%). Non si rilevano variazioni per la classe dei “Servizi di lavanderia, riparazione e noleggio abiti” e per la classe “Altri articoli di abbigliamento e accessori”.

– Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,1%; -2%). Leggera variazione di segno più per la divisione in oggetto, da imputare in parte all’aumento del canone di affitto di abitazioni di privati e in parte all’aumento del gasolio da riscaldamento, diminuito però complessivamente dall’inizio dell’anno (numero indice base dicembre 2014 pari a 95). Variazione in aumento per il combustibile solido.

Mobili, articoli di arredamento, servizi per la casa (-0,1%; +0,7%). Leggera flessione per la divisione in esame dove quasi tutte le classi registrano variazione nulla. Le uniche variazioni sono registrate dalle seguenti classi: “Grandi apparecchi domestici elettrici e non” (-0,5%) dove si evidenzia la diminuzione della lavatrice e del forno microonde; “piccoli elettrodomestici” (-0,5%) interessata dal calo della macchina per caffè in cialde o capsule, la stessa, cumulata con la riduzione del mese precedente, raggiunge i 5 punti percentuali. Diminuzione anche per “Beni non durevoli per la casa” (-0,3%) interessata dal calo consistente della candeggina e dall’aumento di poco più di 2 punti dei guanti di gomma; leggero il calo della classe “piccoli utensili ed accessori vari” interessato dalla riduzione della presa corrente.

Servizi sanitari e spese per la salute (nulla; +1,3%). Stazionari i prezzi dei prodotti appartenenti alla divisione in oggetto. Nella classe “prodotti farmaceutici” (+0,1%) si registra un leggero aumento dei medicinali di fascia C il cui indice si porta a quota 102; diminuzione di mezzo punto percentuale della classe “Altri prodotti medicali” da imputare alla variazione di segno meno del profilattico. Stabili i prezzi delle classi: “Attrezzature e apparecchi terapeutici”; “Servizi medici”; “Servizi dentistici”; “Servizi paramedici” e “Servizi ospedalieri”.

Trasporti (+0,8%; -2,2%). Ancora una variazione di segno più, anche se la variazione annuale permane di segno meno ed è quella che registra la maggiore intensità. Molteplici le classi interessate alla variazione in aumento con intensità che vanno dal decimo di punto al 4%. Per quanto riguarda i mezzi di trasporto, nella classe “Automobili” (+0,3%) l’aumento interessa tutte le tipologie di automobili, con incrementi più elevati per quelle fino a 4 metri; nella classe “motocicli e ciclomotori” (+0,1%) aumentano sia i motocicli che i ciclomotori; nella classe “Biciclette” (+1,3%) aumento consistente sia della bici per adulto che per la bici da bambino (l’aumento da inizio anno è rispettivamente del 2% e del 4%). Stabile la classe dei “pezzi di ricambio e accessori mezzi di trasporto privati” e quella della “manutenzione e riparazione mezzi di trasporto privati”.
Consistente variazione dei “carburanti” (+3,9%), di seguito le variazioni registrate: benzina verde +4,7%; gasolio per auto +4,2%; e gas GPL +2,4%; stabile il gas metano per autotrazione. L’aumento registrato a marzo e quello più contenuto di febbraio non consentono di recuperare il calo di gennaio, infatti gli indici dei prodotti sopra riportati sono tutti inferiori a quello base di quasi tre punti.
Variazioni di prezzo con segno meno per il “trasporto aereo passeggeri” (quello nazionale cala maggiormente rispetto a quello intercontinentale, stabile quello europeo) e per il “trasporto marittimo per vie d’acqua interne” (-2%). Leggero aumento per la classe “trasporto passeggeri su rotaia” (+0,2%); da imputare alle tariffe nazionali (quelle regionali erano aumentate nel mese di febbraio); leggero anche l’aumento del “Trasporto passeggeri su strada” da imputare alle nuove tariffe decise da Regione Lombardia per il trasporto extraurbano.

Comunicazioni (-0,6%; -1,6%). Divisione interessata nuovamente al calo. Sempre negativa la variazione annuale e l’indice a base 2010 della divisione si riduce ulteriormente attestandosi a 82,2. I “servizi postali” dopo l’aumento del mese di gennaio, si riducono di oltre un punto percentuale. La classe degli “apparecchi telefonici e telefax” registra un calo consistente (-3%), da imputare alla variazione di segno meno di smartphone e, più contenuta, ma sempre negativa dei telefoni cellulari. Aumentano gli apparecchi per la telefonia fissa. La classe dei “servizi di telefonia e di telefax” è leggermente in contrazione a causa della diminuzione dei servizi internet su rete mobile.

Ricreazione, spettacoli, cultura (-0,5%; -0,4%). Diminuzione di mezzo punto rispetto al mese di febbraio. Anche la variazione annuale è di segno meno. Terzo mese consecutivo di aumento della classe “articoli di giardinaggio, fiori e piante” (+1,3%), segno più per tutti i prodotti rilevati ad eccezione del terriccio universale che risulta stabile. Aumentano anche i ”supporti di registrazione” (+2,1%) gli “articoli di cartoleria” (+0,6%); i “Servizi veterinari” (+0,4%) e i “Giornali e periodici” (+0,3%). Ulteriore aumento, anche se modesto, per gli “Apparecchi fotografici” (ancora variazione in aumento per la videocamera; diminuzione per la macchina fotografica digitale). I “pacchetti vacanza” fanno registrare una contrazione di oltre 4 punti (la variazione è da imputare in particolar modo a quelli nazionali). Più contenuta la variazione di segno meno di “Giochi, giocattoli e hobby” (-2,3%) e quella dei “servizi ricreativi e sportivi” (-0,9%) da imputare alla forte variazione di segno meno degli impianti di risalita.

Istruzione (nulla; +1,3%). Nessuna variazione dei prodotti rilevati appartenenti alla divisione in oggetto, divisione interessata dall’aumento in termini tendenziali.

Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,2%; +0,3%). Ancora un leggero aumento congiunturale da imputare ai “Servizi di alloggio” (+0,3%) dovuto all’aumentano del bed and breakfast e della camera di albergo (agriturismo e campeggio invece registrano una contrazione). In leggera ripresa anche la classe “Bar, ristoranti e simili” (+0,1%) dove aumenta la caffetteria al bar, il gelato artigianale e quello confezionato e il pollo allo spiedo, a fronte del calo del pasto in pizzeria. Stabile la classe “mense”.

Altri beni e servizi (-0,3%; +0,9%). Variazione di segno meno per la divisione in oggetto. La classe “servizi di parrucchiere e trattamenti di bellezza” registra una contrazione di oltre un punto percentuale da imputare al taglio capelli uomo, taglio capelli donna e alla messa in piega a fronte dell’aumento della tintura capelli. Negli “apparecchi elettrici per la cura della persona” (-2,3%) cala l’asciugacapelli, mentre nella classe “altri apparecchi non elettrici, articoli e prodotti per la cura della persona” (+0,1%), aumenta il filo interdentale, la lacca per capelli, il rossetto e il dopobarba, ma cala lo smalto per le unghie. Forte variazione di segno meno per “Gioielleria ed orologeria” (-2,3%) da imputare alla contrazione delle fede in oro (calo di quasi 4 punti).