INVEISCE CONTRO I POLIZIOTTI
MA SOFFRE DI DISTURBI MENTALI.
IL PROCESSO PER FARE CHIAREZZA

tribunale lecco 11LECCO – Imputato con l’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale, per aver insultato alcuni agenti di Polizia che stavano effettuando un controllo di routine in una serata del maggio di tre anni fa all’allora Barcollo di via Belfiore. Sembra una storia di ordinario scontro, seppur verbale, tra forze dell’ordine e cittadini insofferenti alla prassi della verifica dei documenti, se non fosse che l’uomo in questione, R. P., soffre di disturbi d’ansia, agorafobia, attacchi di panico e disturbo della personalità e quindi forse gli insulti e i termini volgari con cui l’imputato si era rivolto ai poliziotti che stavano verificando le generalità degli avventori del bar non sono del tutto rubricabili a reato.

Come spiega infatti il medico del Cps che lo ha in cura, l’uomo “può essere colto da impulsività e agiti aggressivi, prevalentemente verbali, dopo i quali subentra un senso di colpa. Non c’è pregiudizio nella capacità di intendere e di volere – risponde la dottoressa al Vpo Mattia Mascaro – ma viene meno la capacità di autocontrollo e di fare valutazioni razionale sulle conseguenze delle proprie azioni”.

Prima di emettere la sentenza il giudici Maria Chiara Arrighi sentirà nei primi giorni del prossimo anno gli ultimi testi della difesa.

M. V.