LECCO – L’Isola dei Cipressi, location da mille e una notte situata sulla punta orientale del lago di Pusiano in provincia di Como, nel periodo neolitico 1000-1500 avanti Cristo era un piccolo villaggio costruito sulle palafitte. In un passato decisamente più recente vide la presenza sull’isola anche del viceré d’Italia Eugène De Beatharnais, mentre attualmente è presa d’assalto da turisti italiani e non solo come meta tra le più gettonate.
Un isolotto di forma ovale situato all’interno del lago di Pusiano trasformata in una sorta di collina naturale e che ai tempi del medioevo venne fortificata per le esigenze del periodo. Insomma, una vera perla del territorio.
Un tour che inizia dalla partenza a Bosisio Parini, località che diede i natali al poeta Giuseppe Parini e che vide ospite anche il suo caro amico, il pittore Andrea Appiani. Quindi punta del battello rivolta verso Pusiano, assistiti al microfono dalla voce squillante liberata al cielo dalla guida Letizia Arcovio, sempre attenta e puntuale nei suoi interventi. “Sulla bellezza del luogo che ormai ben conosco non esistono dubbi, e il fatto che i posti disponibili in ogni uscita vengano spesso esauriti lo sta a dimostrare”, assicura Letizia.
Attraccati sull’Isola ecco che ci viene in ‘soccorso’ Simone Gavazzi, figlio di Gerolamo, quest’ultimo responsabile della suddetta area inaugurata una trentina di anni orsono.
Persona per bene, aperto al dialogo, Gavazzi junior racconta: “Mio padre, grande amante sia di flora che fauna, volle portare nel parco anche animali del territorio e non solo. Pensate l’area si espande in due ettari per 18mila metri quadrati, abbiamo il pratone centrale oltre alla stanza dei cipressi attualmente ne contiamo 120″.
E gli animali? “Be’, ci sono le tartarughe, i pavoni, le gru coronate che arrivano dall’Africa – continua Gavazzi -, le gru damigelle dall’Asia e ancora le oche australiane e le lepri della Patagonia oltre ai canguri”. In fase di ristrutturazione la casa sull’albero… “Sì – risponde Gavazzi -, anni fa la proposero dei ragazzi scozzesi per vedere dall’alto lo spettacolo esterno all’isola. Essendo strutturata con una vegetazione utile a non poter venire scrutata da fuori, fu allestita ma con il tempo andò in disuso. Ora mi sembra giusto rimetterla al suo antico splendore, ci stiamo lavorando. Quando verrà pronta? Difficile dare dei termini, comunque tramite i social e non solo saremo tempestivi nell’informare la clientela”.
Diceva che pure Eugenio Beauharnais, il figliastro di Napoleone Buonaparte, soggiornò qui. “Esatto – risponde Gavazzi -, creò una dépendance dove veniva a rilassarsi, lontano da occhi indiscreti. Nell’Isola poi abbiamo un piccolo museo dell’epoca. Insomma le attrazioni per grandi e piccini non mancano davvero”.
Tutti alla scoperta dell’isola del tesoro, quindi. “Direi proprio di sì – conclude Gavazzi – e invito tutti da noi per trascorrere un paio d’ore in tranquillità. Un invito esteso a chi non l’ha ancora visitata, ma anche a chi vi fosse già stato: una meraviglia incastonata nella natura, che non ci si stanca mai di vedere”.
Alessandro Montanelli