KYENGE A LECCO? FDI A MILANO MANIFESTANO PER I MARO’

giacomo zamperiniLECCO – “Sabato 18 gennaio 2014, mentre la Sig.ra Kyenge farà visita al nostro territorio inscenando (da ministro di un governo italiano) la consueta e stucchevole liturgia anti-italianista, a Milano, FDI manifesterà a sostegno dei nostri Marò prigionieri in India”. Così Fratelli d’Italia di Lecco, guidati da Giacomo Zamperini.

“I Marò – annotano quelli di FDI – rappresentano l’Italia più autentica, la sua dignità, i suoi valori ed il senso del dovere e di responsabilità che essa sa esprimere. Visto il clima d’odio e di contrapposizione violenta che si è creato in questi ultimi giorni, non certo per colpa nostra, abbiamo deciso di ignorare la visita del ministro non partecipando quindi a nessuna manifestazione di protesta. Abbiamo fatto questa scelta anche per non alimentare le inutili polemiche di coloro che tentano di arrogare alla sinistra una sorta di superiorità morale a fronte di una destra biecamente razzista. Il nostro è un dissenso ragionato, democratico e politico, mai cromatico o razziale. Abbiamo deciso di accogliere la Kyenge con tutta l’attenzione che merita, cioè nessuna.

Dunque, useremo il nostro tempo e le nostre energie per  continuare a manifestare l’incondizionato e pieno sostegno ai nostri militari piuttosto che per ribadire il nostro dissenso alle iniziative ed alle proposte di un ministro che, a fronte della sua manifesta inconsistenza politica e della sua incapacità di interpretare il sentimento della Nazione, si trincera dietro le più banali e biecamente buoniste strumentalizzazioni della (apparente) difesa dei “poveri e degli oppressi”.

I marò, pur vergognosamente abbandonati dall’attuale governo barzel-lettiano, hanno continuato ad esprimere amore e fedeltà verso l’Italia e gli italiani; del ministro Kyenge, invece, abbiamo letto solo affermazioni di tutt’altro tenore: dal nostro carattere meticcio, al poter essere italiani “per caso” attraverso il meccanismo dello ius soli, dalla “scottante” problematica del velo delle suore alla “numerazione” dei genitori. Evidentemente tutte queste posizioni denotano mancanza di rispetto e di conoscenza della cultura e della tradizione italiana.

I lauti compensi ministeriali – conclude la nota di Zamperini – corrisposti dai “retrogradi” italiani alla Kyenge (affidataria anche della delega alle politiche giovanili), sono serviti solo a deliziarci con queste amenità, mentre la disoccupazione giovanile in Italia ha sfondato il record del 40% senza che sia stata fatta anche una sola proposta in questo senso”.