LA CITTADELLA DELLA LUCE
NELLA LECCO DEL FUTURO?!

LEUCI DISEGNO PROPOSTA PISATILECCO – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento che i promotori della Cittadella della Luce hanno letto durante l’incontro svoltosi nell’aula Magna del Politecnico di Lecco dal titolo: “Area Lecco: Protagonisti o spettatori ? Lo scenario, le transizioni e le connessioni”. Un progetto che sta a cuore a molti e soprattutto a loro, gli ex lavoratori della Leuci.

La “ CITTA’DELLALUCE” è, a detta di molti, un’opportunità che l’intero Territorio deve saper cogliere.

Il motivo è che su quest’area e su questo progetto si concentrano tante valenze, ne elenchiamo qui alcune, lasciando i contenuti ad un vostro approfondimento, del resto il nostro master plan è a disposizione di chiunque voglia realmente approfondirlo.

La “CITTADELLALUCE” non solo a detta di chi la sta da tempo progettando e promuovendo potrebbe e dovrebbe essere:

La risposta del Territorio ad un tentativo predatorio e speculativo, lo dicono in tanti.

Un esempio di non rassegnazione dei lavoratori che diventa proposta di riconversione virtuosa sposandosi con il mondo del 3° Settore e con varie realtà vive della società civile, soprattutto giovanili.

Una proposta concreta e praticabile sulla destinazione delle aree dismesse.

Una palestra di dialogo costruttivo e creativo tra mondo degli adulti e quello giovanile che cerca di produrre “dal basso” una progettualità concreta di trasformazione economica e sociale, una buona base da sviluppare ulteriormente con il contributo di tutti.

leuci dittaUn luogo ed una opportunità ricca di storia e di conoscenze che, con il contributo di tutte le componenti territoriali può e deve sapersi riconvertire in attività che reggano la sfida del futuro. E il master plan esplicitamente le descrive.

E’ un contributo elaborato da presunti “non addetti ai lavori” che vogliono invece essere, da giovani precari e da “esuberi” adulti, attori attivi e creativi del proprio futuro. Un contributo approfondito e reale, orientato allo sforzo comune d’indicare direzioni virtuose al nostro territorio. Direzioni ed attività che non possono che essere a valenza multidisciplinare che innervandosi nella tradizione manifatturiera lecchese ne sappiano rinverdire la vocazione innovativa e di rete ma al contempo rappresentare una svolta arricchendola di una visione più ampia che coinvolga aspetti economici, sociali ed inclusivi, ambientali, artistici. Un mix che rimetta al centro il benessere umano e non solo il benavere. Una visione che armonizzi meglio attività umane e natura come l’ha definita Michelangelo Pistoletto, uno dei più grandi artisti viventi, che, con un gruppo di giovani dinamici e creativi, la sta traducendo in fatti ed opportunità occupazionali a Biella, territorio peraltro per molti versi simile al nostro anche per la pesante crisi che lo sta attraversando. Non è un caso che la nostra componente associativa e giovanile sta collaborando da tempo con loro.

LEUCI PRESIDIO 1 MAGGIOInsomma: un’ economia reale al servizio dello sviluppo umano individuale e collettivo basato sul contributo attivo e creativo di tutti.

E scusate se tutto ciò è poco!

Demagogia più d’uno potrebbe dire … per questo andatevi a vedere in profondità il percorso reale da noi ipotizzato e soprattutto la sua fattibilità, se solo ci si credesse…

A proposito di concretezza, ecco un esempio applicativo tra i tanti che potrebbero scaturire dal previsto gruppo di ricercatori innovativi, uno dei pilastri del progetto, nella direzione di un distretto a consumo zero in vent’anni : si potrebbe disporre già da ora di una nuova tecnologia ( multipolare) nella costruzione di macchine per svariati settori manifatturieri. Una tecnologia performante ed a contenuta impronta ecologica, ampiamente certificata, immediatamente prototipizzabile ed industrializzabile e con enormi potenzialità di sviluppo applicativo proprio nel campo della piccola e media impresa che caratterizza il nostro tessuto produttivo. Il possessore di tale brevetto, tra i promotori della CITTADELLALUCE, lo metterebbe a disposizione di un Incubatore di trasferimento tecnologico, ivi collocabile.

LEUCI2Ci chiediamo e chiediamo al Sistema Lecco: è possibile che, in una situazione drammatica di crisi strutturale e di notevolissime perdite di posti di lavoro, perlomeno non si analizzi a fondo questa opportunità concreta?

Ed ancora : è mai possibile che un territorio, disponendo di varie opportunità concrete di finanziamento a partire dalla cosiddetta Legge regionale sulla Competitività ma anche di svariate opzioni europee, non sappia produrre percorsi concreti implementativi che possano generare cospicui posti di lavoro qualificati ed orientati al futuro?

Inoltre, a chi può ancora obiettare sulla reale volontà del proprietario dell’area Leuci di “metterla a disposizione” di questo progetto, occorrerà ricordare che quest’ultimo, messo alle strette dall’unanime scelta del Consiglio di Lecco, in sede di PGT, di non cambiare l’attuale destinazione industriale/artigianale, non ha mai escluso di poterla cedere, peraltro in condizioni di mercato non certo a lui favorevoli e con la “spada di Damocle” di qualche possibile vincolo di natura storico-architettonica.

Su tutto questo poi certamente ha un’influenza determinante il ruolo che possono e debbono esercitare le varie componenti responsabili di un territorio, a partire dal livello istituzionale e rappresentativo, nei confronto di comportamenti opportunistici. Quello che da sempre noi abbiamo promosso e definito come vero e proprio “cordone sociale dissuasivo”. Ma anche, in positivo, come motore reale di cambiamento.

Non vorremmo che tali argomentazioni dubitative soprarichiamate nascondessero, in chi le esplicita da tempo, un atteggiamento passivo e rinunciatario a priori in vista di altre possibili e solo presunte alternative.

leuci1Peraltro anche l’altrettanto presunta controindicazione, vista la centralità del sito rispetto alla città, di una sua non conformità/compatibilità allocativa è spazzata via dalla tendenza planetaria attuale, diffusa in svariate città, tendente a reimpiantare attività appunto multidisciplinari, compreso il cosiddetto “manifatturiero leggero” a forte componente innovativa ed eco-virtuosa, proprio all’interno del nucleo urbano. Non è un caso che l’architetto Ceppi, che ci appoggia, stia supervisionando una ricerca mirata su tali materie a livello internazionale.

Si potrebbe ancora argomentare in modo ben documentato su altri aspetti delle previste attività, a partire dal tentativo serio d’ implementazione di una prima unità di lavoro elettromeccanica collegata alla coop. Sociale “il Gabbiano” co-promotrice della CITTADELLALUCE. Su questa prima attività stiamo sondando vari possibili clienti ritenendo che su questo anche le associazioni imprenditoriali, viste anche le finalità sociali, ci possano perlomeno orientare.

Vogliamo invece fermarci qui, con un ultima ma non per questo meno importante considerazione:

Il sostegno a quella che si configura come una vera e propria sfida per tutti gli attori del cosiddetto

“ Sistema Lecco”, non può e non deve essere ancorata a questa o quella componente, a questo o quel sindaco, a questo o a quel presidente della Camera di Commercio, visto peraltro che siamo in pieno rinnovo. Deve invece prevalere una trasversale, legittima, non pregiudiziale ma effettiva analisi di costi/benefici, fattibilità ma soprattutto valenze plurime, che possa far adottare all’intero Territorio , come non solo noi crediamo, questo percorso/progetto che potrebbe essere il suo fiore all’occhiello, una specie di marchio qualificante, ma che sappia soprattutto essere per tanti altri un esempio concreto di riconversione produttiva e di trasformazione sociale, con effetti concreti su tante famiglie .

Quindi parafrasando il titolo di questa iniziativa : certamente protagonisti e non spettatori!

Chi vorrà assumersi il compito di trascurare questo percorso senza perlomeno averlo valutato a fondo?

I promotori della Città della luce