LA GIOVENTU’ AI TEMPI
DELLA CRISI: POCHI SOLDI,
MA A LECCO VA UN PO’ MEGLIO

LECCO – Grazie ad una indagine economica del Sole 24 Ore ecco una diapositiva sull’economica reale dei giovani: sotto la lente d’ingrandimento la fascia d’età 15-24 anni. Come prevedibile i dati non sono incoraggianti, ma Lecco è sul podio nazionale del reddito medio dei contribuenti under 25.

Tra gli effetti più visibili della crisi quello di aver colpito la fascia più giovane della popolazione. Nella fascia d’età 15-24 anni si assiste infatti alla cronica difficoltà dei ragazzi ad inserirsi nel mondo del lavoro e al massiccio ricorso a forme di lavoro flessibili e precarizzanti.

Cartina tornasole ed indicatore di una situazione lavorativa giovanile non esaltante sono i redditi medi dei contribuenti under 25 nelle dichiarazioni 2012 (anno d’imposta 2011), con un livello nazionale pari a poco più di 6 mila euro.

A preoccupare è soprattutto il trend negativo e, secondo i dati diramati dal Mef (Ministero Economia e Finanze), i giovani contribuenti (<24) che per il 2011 hanno presentato la dichiarazione dei redditi dall’anno horribilis della crisi 2009 sono calati del 15%, con un saldo negativo globale di  -154 mila unità.

A colpire inoltre è la forbice che separa i guadagni degli adulti rispetto a quelli delle nuove generazioni con i giovani che guadagnano circa un terzo del reddito dichiarato dal totale dei contribuenti. Come dire, se la media di mamme e papà è pari a 19.655 €, i figli guadagnano in media 13mila € in meno.

Nel complessivo quadro negativo l’analisi del dato nazionale a livello locale consegna il podio alla provincia di Lecco con i giovani lecchesi che risultano i terzi più “ricchi” in Italia, alle spalle di Bergamo e Sondrio, con un reddito medio pro capite di € 8.587.

Uno scenario non incoraggiante e a tinte fosche quindi, ma il dinamismo dell’economia lecchese e la diffusa propensione al lavoro del territorio sono un piccolo antidoto.

La tabella e alcuni dati pubblicati sul Sole 24 Ore

R. P.