LA LECCO-BERGAMO IN REGIONE: CONTINUANO I LAVORI

MILANO – Si è tenuta ieri l’audizione in V Commissione Territorio e mobilità di Regione Lombardia in merito al progetto di collegamento Lecco–Bergamo, Ss 639 variante di Vercurago – Lotto San Gerolamo, con le istituzioni del territorio, l’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi, Simico, Anas e i Comitati dei cittadini di Calolzio e Chiuso.

Oltre alla sindaca di Cisano Bergamasco Antonella Sesana e ad alcuni esponenti politici della bergamasca, che hanno espresso la necessità di proseguire con le opere per poter realizzare le altre parti del collegamento che transitano da Cisano e dall’Isola bergamasca, sono intervenuti il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e i primi cittadini di Calolziocorte e Vercurago, Marco Ghezzi e Roberto Maggi.

Le principali preoccupazioni dei due comuni maggiormente coinvolti riguardano i disagi che i lavori porteranno sul territorio, su un’arteria che attualmente vede il transito di 30mila veicoli al giorno, dei quali 5mila pesanti. In particolare il sindaco di Calolzio Ghezzi ha evidenziato la difficoltà, per l’amministrazione del comune maggiormente interessato dall’area di cantiere, di gestire espropri, trasferimenti ed eventuali abbattimenti e il flusso di veicoli che passerà da un’area del comune che, come evidenziato anche dal comitato, include il sito d’interesse storico-culturale del Lavello, le scuole, il mercato e il cimitero.

I comitati di Chiuso e Calolziocorte hanno reso note le criticità riguardanti l’opera e i lavori nei comuni: in particolare, “Insieme per una nuova Lecco-Bergamo” ha sottolineato come il vincolo dell’ingresso a Calolzio, che riprende quello già costruito, per loro abbia poco senso poiché l’ingresso della galleria in via dei Sassi è attualmente allagato da oltre 12 anni ed è stato costruito sotto il livello dell’acqua, rendendo necessario un difficile recupero dell’infrastruttura e  un ancora più complesso mantenimento. Da lì la richiesta di un progetto alternativo che coinvolga il lotto Lavello, con uscita presso il ponte Cantù di Sala.

A margine dell’audizione sono intervenuti il consigliere PD Gian Mario Fragomeli e Giacomo Zamperini di Fratelli d’Italia, che hanno richiesto la discussione, e, in qualità di consigliere regionale lecchese, il leghista Mauro Piazza.

“L’audizione di oggi – ha spiegato Fragomeli – era assolutamente necessaria perché sono emerse le criticità dell’opera e i malumori del territorio, in modo trasversale. Ecco perché insisto, nonostante la mancata apertura dell’assessorato, che si devono fare degli approfondimenti prima di proseguire in un intervento che rischia di portare più danni che benefici. Noi continueremo a chiedere che Anas verifichi e ipotizzi uno studio di fattibilità alternativo”.

“Ho chiesto delucidazioni sulla Lecco-Bergamo nella sua interezza per capire qual è la logica degli interventi sull’intero tratto. Ho ricordato che il progetto è datato 2012, che ci sono state delle riserve, un fermo cantiere, che l’intervento in questione oggi è sotto l’egida di Simico in quanto rientra tra gli interventi delle Olimpiadi. E ho confermato che l’opera è fortemente necessaria perché intercetta i lavori sui ponti di attraversamento dell’Adda, ma soprattutto perché è una delle arterie più trafficate della regione. Il dubbio è proprio sui 2,6 chilometri di variante a Vercurago, di cui 2,3 in galleria, perché richiede la demolizione di edifici, si incrocia con il tessuto non solo abitativo, ma anche industriale, prevede due attraversamenti della linea ferroviaria. Ho chiesto se non sia pensabile ragionare su un percorso che non vada a impattare così tanto”, ha dichiarato il dem.

“Siccome il Piano di fattibilità tecnico economica sarà pronto in autunno, quindi solo nel 2026 avremo i progetti definitivi e solo nel 2027, a Olimpiadi concluse, la cantierizzazione, secondo noi si possono perdere anche tre mesi per un incarico ad Anas che dia una fattibilità chiara e una stima del costo di una progettualità alternativa. L’assessore Terzi ha chiuso dicendo che non vuole perdere treni, ma noi non intendiamo certo lasciarci sfuggire i fondi delle Olimpiadi. Diciamo solo che c’è la possibilità di fare un approfondimento ed eventualmente approvare un progetto definitivo l’anno prossimo per prevedere un percorso che non sventri il centro di Calolziocorte. È chiaro che se questo fosse particolarmente oneroso o allungasse di molto i tempi, manterremo l’opera così com’è. Tuttavia, penso che oggi si stia perdendo un’occasione, visto che siamo ancora in una prima fase progettuale, per valutare una prosecuzione a monte dell’intervento. Comunque, non demorderò e, considerata la richiesta di verifiche progettuali da parte di tutti i comuni, continuerò a porre la questione in ogni sede”, ha concluso Fragomeli.

Zamperini ha sottolineato che l’audizione “è stata organizzata per rispondere a una richiesta congiunta di ascolto delle esigenze del territorio e dei soggetti coinvolti. Su opere di grande impatto e rilevanza come questa, non devono esserci divisioni politiche. Durante l’audizione sono stati forniti chiarimenti su costi, fattibilità e tempi di realizzazione, e tutti si sono impegnati affinché la Lecco-Bergamo venga completata integralmente.
Sno convinto – ha dichiarato – che l’opera debba proseguire e essere completata, anche grazie al sostegno di governo e Regione. Ora è necessario evitare altri intoppi, ascoltando le voci dal territorio”.

“Entro la fine dell’anno – ha invece spiegato Piazza – sarà completato il progetto di fattibilità tecnico-economica, un passaggio fondamentale per conoscere i costi esatti della variante e ottenere i finanziamenti necessari dal commissario. Successivamente, si procederà con la procedura di via, che la Regione si impegnerà a velocizzare, e con l’affidamento della gara con appalto integrato. Così, con una progettazione di almeno sei mesi, si potrà realizzare l’opera secondo l’ipotesi di progetto 1 concordata nella conferenza preliminare dei servizi”.

Non è il momento di ripensare il progetto o proporre soluzioni alternative – ha affermato il leghista -. Mettere in discussione la procedura ora significherebbe rischiare di perdere la copertura delle Olimpiadi ed esporsi a rischi. È un momento cruciale per assumersi responsabilità, anche scomode, ma necessarie per rispondere alle esigenze di cittadini e imprese che ogni giorno affrontano disagi su questa tratta. I lavori porteranno disagi, come accade per ogni opera pubblica: ricordo il caso della galleria in centro città, che però si è rivelata fondamentale. Come allora, una volta completati i lavori, i benefici della Lecco-Bergamo saranno evidenti a tutti“.

Michele Carenini