LA LETTERA/OSSIGENO ALLE PIZZE
NON AI PALAZZI(NARI). IL CASO
DELLA EX BANCA POPOLARE

Sede della Banca Popolare di Lecco, 2015

LECCO – Cara Lecconews, sul trasferimento o meno del Municipio di Lecco in Piazza Garibaldi leggo sulla sua testata online la posizione del consigliere comunale Alberto Anghileri della Sinistra cambia Lecco che lascia abbastanza basiti.

La sinistra istituzionale, la sinistra che Cambia Lecco, si erge a palazzinara, a procacciatrice d’affari.

Al posto di raccogliere e sostenere le parole dell’assessore Gaia Bolognini che da “buon padre di famiglia”, come economia, logica e buonsenso insegnano, ricorda che è alquanto eticamente e moralmente deprecabile acquistrare – con un botto enorme di soldi della collettività – un Palazzo privato quando sul tavolo ci sono addirittura altre possibili soluzioni pubbliche, qui mi pare che siamo alla frutta, per un poco di visibilità politica.
O peggio per un’idea malsana di interesse pubblico e profitti privati.

Perché spendere un botto di soldi pubblici, che peraltro non ci sono, aprire nuovi mutui, per soluzioni che vanno più in una logica di mero (e opinabile) prestigio?

alberto anghileri con la sinsitra cambia leccoNon conviene, lo chiedo alla politica e allo stesso consigliere comunale Alberto Anghileri, se vogliamo per forza indebitarci e comunque spender soldi, farlo per Progetti a beneficio duraturo della Comunità e non dei palazzinari? (Depuratore, Lungolago, Villa Manzoni, Valorizzazione paesaggistica e storica della città, servizi sociali e di assistenza, sostegno al commercio e al lavoro…)

Io non ho quel bisogno identitario di vedere la sede Municipale in Centro città o, appunto, in Piazza Garibaldi dentro un Palazzo della Banca per creare la “cittadella pubblica”, con il Tribunale, continuo lo stesso ad augurarmi un’indispensabile e urgente valorizzazione di Piazza Garibaldi che però passi attraverso progetti pubblici di rivitalizzazione a cuore pulsante della vita di questo spazio, dandogli anima e attività, dove le persone, dentro l’agorà, abbiano piacere ad andarci, dove si possano incontrare, trovare e avere il piacere a starci.

Mandando via le auto e facendo pulsare la Piazza (e non solo quella) di tutto quello che si è in grado di inventare di giorno e di sera (mercato tipico, mostre, concerti, balli, giochi di strada, punto informativo, Palestra di roccia, tornei, teatro di strada, incontri, piacere della sosta…) e non un dispensatore di timbri, carte d’identità, bollettini Tari e burocrazia. Per giunta dentro una scatola di lusso pagata a caro caro prezzo a un privato (che ha già presentato idee diverse, peraltro).

L’auspicio, (proposta) avanzato sempre dal consigliere comunale Alberto Anghileri, di abbattere poi due piani del Nuovo Tribunale è tra lo sperpero di denaro, il folle e una punta di ridicolo, ma forse intendava i primi due piani, partendo da terra.

Paolo Trezzi