LA LETTERA/TRE PASSI,
UN CARTELLO, LE BRICIOLE
E LA FRETTA DEL PASSANTE

dacia_maraini_2012LECCO – Egr. Direttore, sabato scorso è stata premiata, con il Premio Manzoni alla Carriera, Dacia MarainiDavvero una bella persona, che, in un Teatro colmo, ha tracciato una bella pagina di coraggio, fiducia, dignità. Una lezione-racconto che è stata insegnamento ed esempio, senza superbia.

Il suo filo rosso: Il Valore dell’etica che non può che essere collettiva, e il rispetto delle persone e dell’avversario, modo e metodo anche per trovare soluzioni.

Una lezione che, pertanto, non può essere che duri lo spazio di una serata, proprio perché altamente civica. Sia come cittadini che Amministrazione dobbiamo, a parer mio, star ancor più convintamente dentro questo solco narrato e, sempre di più, non fermarsi, ognuno, sulla propria riva.

Sulla porta del Comune, che dà sulla piazza, sull’Agorà, dovremmo veder appeso un cartello. C’è bisogno di ognuno di voi.

Un poco più grande di come si sta già scrivendo positivamente già con i “mercoledì del cittadino”, così che lo possa leggere chi ha veramente voglia di avvicinarsi con la curiosità di un lettore e non la fretta di un passante. E sul muro ideale davanti al Comune uno che si veda da quelle finestre “Ci siamo. Abbiamo cura della nostra Città” che è un passo oltre al “Regolamento di collaborazione coi cittadini” di cui si è dotata l’Amministrazione.

Di più perché è palesarlo quotidianamente. E’ camminare per venirsi incontro, perché ci si vuol venire incontro, per trovare soluzioni, ognuno per il proprio ruolo.

IN TRE MOSSE/PASSI: Passare dal gridare e lamentarsi che tutto è brutto, che va tutto male, che si è fermi; al pensare, per il bisogno di ricomporre relazioni e rifiutare muri che altrimenti si alzano limitando lo sguardo sul resto; per arrivare infine, al “fare”, appunto in percorsi di corresponsabilità e condivisione.

Per stare dentro quel solco che si chiama: Aver cura del Bene Comune, prendersi cura dei “luoghi” e delle relazioni. Prendersi cura è un atto rivoluzionario dell’attenzione, della tenerezza per dirla con Marcos. La cura di tutti e di ognuno

C’è bisogno di gesti simbolici e concreti. Scrive Simone Weil: “Ogni volta che facciamo veramente attenzione distruggiamo una parte di male che è in noi stessi”. La Comunità come luogo di cura reciproca, cura dei “luoghi” e laboratorio concreto di Valori, con parole e prassi, capaci di costruire una società di donne e uomini fondata sulla corresponsabilità.

Cos’è più efficace tra gridare/lamentarsi e pensare/fare?Perché non serve più aspettare la paziente costruzione delle condizioni adatte, né un’infinita transizione che non è mai arrivata e non ci condurrebbe in alcun luogo. Bisogna camminare domandando, in costante movimento. Lo si fa qui perché credo abbiamo bisogno di guardare le cose (e le persone) da vicino. Oggi credo sia giusto provare a fare un passo oltre. Ognuno per la sua parte, per il tempo che ci vuole, che serve, piccole cose. Briciole? Forse. Le briciole sono pane lo stesso, sostanza.

L’Amministrazione deve aiutarci a declinarla e noi aiutare Lei.

Paolo Trezzi