L’ACCOGLIENZA NON SI NEGA
A NESSUNO: “IL GABBIANO”
FESTEGGIA TRENT’ANNI

IL GABBIANO 30 ANNI LOGOLECCO – Si è conclusa ieri sera in piazza Garibaldi la tre giorni di festa per i 30 anni della Comunità il Gabbiano Onlus che per l’occasione di un traguardo così importante ha anche festeggiato il gemellaggio con la Comunità San Benedetto del Porto di Genova, quella di don Andrea Gallo, scomparso recentemente il 22 maggio.

Prete di strada, prete di comunità, prete di accoglienza. Prete tra la gente, tra gli ultimi. Tra i ribelli. Nulla di più simile quindi alla Comunità il Gabbiano che da trent’anni ha fatto dell’accoglienza, della dignità e della lotta tra e con gli ultimi, la sua strada.

Accogliendo e dando casa e sostegno a chi ha problemi di alcolismo, tossicodipendenza, oltre che ai minori in difficoltà ed a rischio di marginalità sociale dove l’unica alternativa è il carcere, a donne e uomini sieropositivi e malati di Aids, nonché, da diverso tempo, a rifugiati ed ex carcerati.

La Comunità il Gabbiano ha sedi a Pieve Fissiraga, Tirano, Piona, Morbegno, e qui alle porte del capoluogo, a Calolziocorte in Villa Guagnellini e ospita 150 persone con diverse problematicità e particolarità.

Con una stella polare come strada. L’accoglienza non si nega a nessuno. Anche se le strutture pubbliche preposte alla cura e al sostegno degli ospiti a volte il sostegno, economico, non lo danno. E’ da questo assunto che è stata costruita la tre giorni di festa e riflessione per i trent’anni del sodalizio.

Sabato a Colico con il teatro su Genova e il G8 e con momenti di musica e svago. Domenica mattina a Colico con un convegno sul tema della tortura e dei diritti che ha visto la presenza e un toccante intervento, accompagnato da un intenso video, di Giuliano e Haidi Giuliani, i genitori di Carlo, il ragazzo assassinato durante le manifestazioni del luglio 2001 del G8 di Genova.

Genova, Bolzaneto e tortura il filo rosso che ha legato il racconto e le proposte a sostegno dell’introduzione del reato nel Codice penale italiano.

Ieri, a Lecco è stato tempo di musica giovane, oltre al doveroso e toccante ricordo di don Gallo che aveva, mesi fa, annunciato durante la sua tappa a Bellano di pochi gironi prima di venire a presenziare a questo gemellaggio, si è parlato di Leggi di libertà, di diritti e di accoglienza come motore per una società che deve essere fratellanza per affrontare i problemi assieme piuttosto che da soli.

In fondo sortire assieme è la politica, da soli è l’avarizia diceva un altro prete cristiano davvero, controcorrente e per questo mal visto dalla gerarchie, don Lorenzo Milani.

L’ASSESSORE MICHELE TAVOLA PARLA DEL CARCERE E RICORDA DON GALLO

IL VIDEO MOSTRATO NELL’OCCASIONE