LECCO – Secondo il Cross, l‘Osservatorio sulla Criminalità organizzata dell‘Università degli Studi di Milano, la ‘ndrangheta lecchese starebbe allungando le mani verso la Valtellina. Lo dice proprio l’ultima relazione dell’Osservatorio.
Basta leggere i dati. Le estorsioni sono passate da 28 a 33, 18 e mezzo ogni centomila abitanti, gli incendi invece sono passati da 13 a 17, che rendono la provincia di Sondrio la seconda in Lombardia per tasso di attentati incendiari. Ci sono poi le ultime interdittive antimafia, come quella contro il titolare di una società di Introbio, in Valsassina. Sono poi raddoppiate le operazioni economiche sospette e ci sono 42 beni confiscati.
La criminalità si infiltra soprattutto nelle imprese edilizie, quelle per il movimento terra, il gioco d‘azzardo, le piazze della droga, pizzerie e soprattutto punta agli appalti pubblici con i fondi del Pnrr e ancor di più le Olimpiadi invernali di Milano–Cortina 2026.
L‘infiltrato sarebbe un faccendiere di 65 anni, spalleggiato dal figlio 42enne, che, sebbene mai condannato per reati di stampo mafioso, è ritenuto il referente valtellinese di Franco Coco Trovato, boss lecchese di 77 anni della ‘ndrangheta lombarda, che, sebbene in carcere al 41 bis dal 1992, gestirebbe ancora gli affari di “famiglia“. Lo certificano alcune intercettazioni tra affiliati da cui emerge anche che per loro Sondrio sia solo un prolungamento di Lecco.