LECCO – Gli arrivi e le presenze dei turisti nell’area lariana sono caratterizzati da un andamento decisamente stagionale, ovvero con un ‘picco’ estivo e differenze accentuate tra i vari mesi dell’anno. Nel 2023, tra aprile e ottobre, si concentra quasi il 90% degli arrivi e delle presenze totali.
Il periodo di ‘alta stagione’ va da aprile a ottobre, con arrivi mensili stabilmente oltre quota 182mila e presenze superiori a 447mila. In particolare, luglio e agosto sono ‘altissima stagione’: gli arrivi mensili superano quota 309mila (sfiorando le 336.000 unità a luglio), e le presenze mensili oltrepassano la soglia di 957mila giorni (quasi 986.000 ad agosto, a fronte dei 5,6 milioni complessivi). La ‘media stagione’ riguarda marzo, novembre e dicembre; in ognuno di questi mesi gli arrivi superano costantemente le 73mila unità e le presenze le 147mila. Gennaio e febbraio costituiscono la ‘bassa stagione’: gli arrivi si mantengono sotto le 60mila unità e le presenze non superano quota 118mila.
“I dati confermano la crescita di arrivi e presenze turistiche che si è avuta nel corso dell’anno 2023 e l’allungarsi della stagione nei mesi autunnali, considerando che la maggioranza assoluta di presenze e arrivi è concentrata nei sei mesi centrali – commenta Fabio Dadati, componente di Giunta della Camera di Commercio di Como-Lecco – Si riduce la permanenza media, che rimane sotto i tre giorni, più alta negli esercizi extra-alberghieri che negli hotel. La maggioranza dei turisti è straniera e proviene da due mercati principali, Germania e Stati Uniti, seguiti a distanza da Francia, Regno Unito, Svizzera ed altri Paesi europei. Questo dato rappresenta un elemento di riflessione sull’opportunità di lavorare sulla promozione sui mercati asiatici. Gli arrivi degli italiani sono in contrazione dopo la forte crescita registrata a seguito del primo impatto del Covid”.
“Il turismo nella nostra area si conferma principalmente legato al Lago di Como – continua Dadati – Riguardo alla cultura, questa rappresenta un’incredibile leva turistica per la destagionalizzazione, l’allargamento dell’interesse verso aree a oggi in parte escluse dallo sviluppo del comparto, una migliore relazione tra residenti e turisti. I dati del rapporto sulla cultura ne evidenziano il peso significativo sull’economia lariana (circa il 5% dell’intero valore aggiunto nel 2023). Attenzione, però: bisogna contestualizzare questi dati alla luce del sempre maggior peso in termini di posti letto delle strutture ricettive extra-alberghiere, che rappresentano il 66% in provincia di Como e ben l’80% in provincia di Lecco. Dal 2015 al 2023 si nota una crescita degli arrivi di turisti nell’ordine del 40%, con gli alberghi che registrano una crescita del 20% e gli esercizi extra-alberghieri del 105%. Questi dati riguardano il 2023; le prime indicazioni sull’anno in corso evidenziano una possibile frenata e una sostanziale conferma dei numeri dell’anno precedente, con una riduzione di occupati nel primo semestre. Lavoratori che sono sempre più difficili da reperire per le aziende, con un peggioramento progressivo della situazione”.