LAVORO: “L’ALTERNATIVA ALLE CHIUSURE AZIENDALI E’ POSSIBILE”

LECCO – Si è concluso al salone “Di Vittorio” della CGIL di Lecco il ciclo di iniziative su esperienze concrete di lotte operaie (con uno sguardo al riutilizzo e alla salvaguardia dell’azienda) e di autogestioni promosso da PRC Lecco, ARCI e Altra Via, in collaborazione con differenti RSU del territorio (Leuci, Tubettificio Europeo, Lucchini, Elemaster, Bessel Candy).

CGIL2Alla terza ed ultima serata hanno partecipato una settantina di persone, che assieme ai relatori Adriano Giovannelli (professore di Diritto Costituzionale, Università degli studi di Genova), Bruno Casati (Partito della Rifondazione Comunista, ex assessore al Lavoro Provincia di Milano), Wolfango Pirelli (Segretario provinciale CGIL Lecco) ed Onorio Rosati (Consigliere Regionale Partito Democratico) hanno dato vita ad un dibattito aperto e plurale, in cui differenti posizioni della sinistra politica e sindacale si sono confrontate.

Partendo da una panoramica sulle esperienze concrete di autogestione quali la INNSE di Lambrate o la Syntess Srl di Bollate, sono state analizzate le positività e le criticità di questo metodo auto-organizzativo del lavoro, che può essere considerato una valida alternativa alla chiusura aziendale o alla semplice accettazione degli ammortizzatori sociali. In ogni caso, dalla discussione è chiaramente emersa la necessità di interrogarsi e mobilitarsi rispetto a proposte alternative di uscita da questa crisi economica, che è strutturale e che va a trasformare in profondità abitudini e meccanismi sociali consolidati. Di fronte a questa situazione straordinaria, tutta la platea è stata concorde nell’affermare che sono richieste soluzioni altrettanto straordinarie, che la stessa Costituzione repubblicana prevede per esempio nell’articolo 42.

I promotori del ciclo di iniziative si dichiarano quindi “soddisfatti  della partecipazione riscontrata e del livello del dibattito, per nulla elitario e ideologico, ma concreto e propositivo, incentrato sul lavoro come valore fondante di una società civile e progredita. Ringraziamo dunque tutte le persone che hanno condiviso con noi questo percorso che crediamo tutt’altro che concluso”.

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