LAVORO: PUNTI TERRITORIALI
PER LE COMPETENZE DIGITALI

LECCO – Les Cultures insieme a CSV Lecco, Lezioni al Campo, ARCI Lecco, San Vincenzo de Paoli, il Circolo Spazio Condiviso di Calolzio e il Centro Farmaceutico Missionario di Lecco, scendono in campo per portare le competenze digitali a più persone possibili. Il tutto grazie al progetto “PIT – Punti Informatici Territoriali” finanziato dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese – Fondo Aiutiamoci.

Le competenze digitali sono sempre più indispensabili per accedere a molti servizi di base oltre che al mondo del lavoro. Il report annuale dell’Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro di Lecco (2021) evidenzia che: l’occupazione in valori assoluti cala di 7mila unità nel 2021 rispetto al 2020; il tasso di occupazione scende al 65,8% (dal 68,9% del 2020); la disoccupazione cresce dal 5,2 al 5,5%; diverse delle persone che hanno lasciato il mondo del lavoro sono lavoratori autonomi o indipendenti, già avanti con l’età, che hanno deciso di chiudere l’attività nell’anno della pandemia; la criticità legata al mismatching tra domanda e offerta sfiora il 40%.

Inoltre, nella sola provincia di Lecco, ci sono alcune migliaia di persone a rischio di marginalizzazione o esclusione dal mercato del lavoro, perché carenti di un bagaglio minimo di competenze ed esperienze qualificate che possano rendere attrattivi i loro profili professionali. Si tratta di persone per lo più adulte, prevalentemente over 45, caratterizzate in genere da livelli di istruzione medio-bassi, limitate competenze informatico-digitali e bassa qualificazione professionale, ma anche giovani che non sono ancora riusciti a imboccare un percorso lavorativo duraturo e si sentono smarriti, o ancora migranti che cercano di costruire un progetto di vita nel nostro paese.

Il progetto che ha come capofila Les Cultures ONLUS si è posto alcuni obiettivi. Innanzitutto “dotare” i beneficiari di autonomie digitali utili alla ricerca del lavoro che potrebbero aiutare a finalizzare in modo positivo le risposte alle diverse offerte di lavoro aperte sul territorio e quindi aumentare l’occupabilità. E ancora: sviluppare una rete di associazioni del territorio per rispondere alle richieste di supporto in modo efficace ed efficiente avendo una governance il più possibile concertata e autonoma nel tempo. Quindi coinvolgere la cittadinanza attraverso delle call specifiche aperte a tutto il territorio per reclutare volontari competenti e disponibili per un percorso formativo e operativo della durata di massimo 20 ore. Infine, creare punti territoriali, in connessione con quelli che già ci sono o che nasceranno, attrezzati con postazioni utili a svolgere il percorso con i beneficiari rendendoli riconoscibili all’interno del contesto in cui saranno inseriti.