LE MEMORIE DEL COMANDANTE GEK
PRESENTATA A LECCO LA STORIA
DEL PARTIGIANO GIORDANO

presentazione libro mastalli2_marzo2017LECCO – Presentato nella sede lecchese del Politecnico di Milano il libro curato da Pierfranco Mastalli insieme al protagonista, dal titolo Le memorie del comandante Gek. L’evento, organizzato dall’Anpi e che ha ricevuto il patrocinio dal Comune di Lecco, ha visto la presenza dell’autore che ha offerto la sua testimonianza sulla produttiva e interessante frequentazione triennale del novantenne comandante partigiano Gek, al secolo Federigo Giordano, che, causa influenza stagionale, non ha potuto prendere parte alla presentazione del volume. In sala anche il presidente dell’Anpi di Lecco Giancarla Pessina e l’assessore al Bilancio del Comune di Lecco, Anna Mazzoleni.

Milanese di nascita, suo padre insegnava al Politecnico meneghino (motivo per cui la presentazione del libro è avvenuta in questa sede), il giovane Gek frequentò l’Istituto Gonzaga, che, essendo d’impronta religiosa, subì in minor misura i dettami dell’educazione fascista, motivo per cui Giordano diventò il comandante Gek. A 18 anni diventa partigiano di sua iniziativa nella realtà valtellinese, non essendo ancora stato chiamato alle armi dalla Repubblica sociale di Salò; fu tra i partigiani che trovarono una porzione – l’equivalente di 330 sterline d’oro, ipse dixit – del famigerato tesoro di Dongo, rinvenuto durante la non riuscita fuga del duce in Svizzera, alla quale segurono l’arresto e la condanna. La questione dell’oro di Mussolini è stata sapientemente declinata dall’autore in modo da inserire la “piccola storia” del comandante Gek nel piú vasto contesto della Resistenza e della Seconda guerra mondiale.

presentazione libro mastalli_marzo2017Come rivela poi Mastalli, e come si legge nel libro, Federigo Giordano nel 1962 acquistò un immobile a Sondrio, dove istituì il Centro culturale Fratelli Rosselli, in cui, negli anni, sono state organizzate – anche da Gek in prima persona – delle conferenze della memoria, sulla Resistenza, per non dimenticare uno dei motivi principali grazie a cui oggi viviamo in una repubblica democratica.

Il libro, che non è un romanzo sulla Resistenza, ma una raccolta di testimonianze, contiene le memorie dirette di Giordano, lo scambio epistolare e telematico tra quest’ultimo e l’autore dell’opera, segue quindi una postfazione di Angelo Borghi che offre al libro un primo giudizio storico; chiudono delle tavole illustrate, per una piú chiara e approfondita comprensione.

L’autore afferma che questo libro nasce come una volontà di continuare quanto aveva scoperto nei suoi studi per il precedente libro, uscito nel 2010, sull’arresto di Mussolini a Dongo: in questi approfondimenti Mastalli s’imbatté piú volte nel nome del partigiano Gek, molto attivo nella nostra zona e in quella valtellinese. Da lí nacque una sana curiositas che spinse l’autore ad approfondire il personaggio, ancora vivo, e a frequentarlo, andandolo a trovare nella sua baita in Val Gerola Alta, dove si tennero lunghi dialoghi volti a ricordare quello che fu la Resistenza, attraverso la memoria di uno degli attori principali. Il frutto della conoscenza dei due è questo libro, che contiene anche diverse illustrazioni, geografiche e pittoriche, per calare nel contesto locale la storia della Resistenza di Gek.

Alessandro Tonini