LECCO – A Lecco, il lavoro sembrerebbe essere una priorità assoluta, tanto che i lecchesi, secondo uno studio della Cgia di Mestre, sono considerati i più laboriosi d’Italia, lavorando quasi 265 giorni all’anno. Il dato nazionale si ferma a 246,1 giorni di lavoro all’anno, mentre al nord si lavora in media 255 giorni all’anno, rispetto ai 228 del sud. Nel 2023, i lavoratori di Lecco hanno registrato una media di 264,9 giorni lavorativi, seguiti da quelli di Biella, Vicenza, Lodi, Padova, Monza e Brianza, Treviso e Bergamo. Al contrario, nel Foggiano, a Trapani, Rimini, Nuoro e Vibo Valentia si lavora meno, con la località calabrese che chiude la classifica facendo registrare una media di 193,3 giorni.
La differenza tra le due aree del paese, secondo l’ente veneto, è dovuta a due fattori principali: l’economia sommersa e la precarietà del mercato del lavoro. Al nord, dove si lavora di più, si produce e si guadagna anche di più, con una retribuzione media giornaliera di 104 euro lordi, rispetto ai 77 euro del sud. Gli stipendi più alti si trovano a Milano, con oltre 34.000 euro lordi all’anno, mentre a Vibo Valentia la media è di 13.388 euro, la più bassa in Italia; la media italiana è di 23.662 euro lordi.