Il luogo della presentazione e la modalità è tutt’altro che scontato e usuale:
Quasi dentro la fontana del parco di Palazzo Belgioioso, davanti la targa all’inventore del cruciverba Giuseppe Airoldi.
Paolo Trezzi ha presentato così, quasi mai non in solitaria, il via alla candidatura a sindaco di Lecco 2026.
Il volantino con il “Quarto Stato” di spalle era accompagnato dalla didascalia: “Risolvere enigmi e unendo i puntini”
Ha subito tenuto a precisare che lui non è bravo con le parole ma Gattinoni non lo è con i fatti.
Stranamente in questa prima occasione ha lasciato intendere che non ce ne saranno altre, ha tenuto a precisare infatti che le campagne elettorali dovrebbero essere abolite: “si fanno troppe promesse, troppe parole, troppi incroci, troppi schemi, basta vedere – ha proseguito – tutti questi anni con un’infinità di chiacchiere, promesse non mantenute, caselle riempite a caso, nemmeno all’altezza verticale e orizzontale di utilizzare con serietà la fortuna sfacciata di avere milioni di euro dal Pnrr come mai prima, e come mai dopo”
Tutto questo schema facilitato da soldi, opposizione poco reattiva e stampa che fattura al Comune, ma questa maggioranza non è stata in grado di rendere la città più sicura, più ricca, più economica per i propri cittadini ma ha creato caos inutile, caselle che sono state riempite più con scarabocchi e aumento di tasse che benessere, servizi, e da risultati concreti che si possono vedere con il lanternino.
Ci potrà mica bastare risolvere graziosamente un po’ di nuovo lungolago dopo tutto quello che abbiamo subito, vero?
Il rebus non del tutto svelato del Candidato “in pectore” è con chi intenda portare avanti questa corsa lunga un anno.
Parla di lista civica ad orientamento quasi trasversale.
persone del centro-sinistra fuoriusciti o fuori entranti, ex candidati sindaci e assessore, operai, studenti, presidi e insegnanti, avvocati e politici regionali, imprenditori e in attesa di lavoro, ma soprattutto molti volti nuovi di politica, di riconosciuta qualità insieme per questa non per persone genere.
Le parole che vengono testate oggi davanti a Giuseppe Airoldi e che troveremo forse sui cartelloni nelle prossime settimane a coprire non solo simbolicamente quelli dei finti battelli della mobilità finto sostenibile sono: “votate chi vi pare. E piace”
Noi non vogliamo trovare un posto in questa Lecco ma creare una Lecco in cui valga la pena trovare un posto – ha concluso l’incontro Trezzi.
Sottotitolo
Ma tu, Trezzi, di preciso cosa fai per la comunità?…
Sorridiamo per un giorno visto che ci stan facendo piangere da anni.