CALOLZIOCORTE – Venerdì sera un partecipato incontro pubblico dedicato al futuro della Lecco-Bergamo, un tema che negli ultimi mesi sta catalizzando l’attenzione di cittadini, comitati e istituzioni locali.
Presenti all’appuntamento numerosi rappresentanti delle amministrazioni tra i quali il vicepresidente della Provincia di Lecco e consigliere delegato alla Viabilità Mattia Micheli, il consigliere regionale Gian Mario Fragomeli, il sindaco di Calolziocorte Marco Ghezzi insieme a diversi consiglieri, il primo cittadino di Lecco Mauro Gattinoni, il sindaco di Olginate Marco Passoni e altri amministratori del territorio.
L’impegno dei comitati: “Informare e coinvolgere la cittadinanza”
I comitati cittadini, il lecchese “Comitato di Chiuso” e il calolziese “Insieme per una diversa Lecco-Bergamo“, hanno sottolineato lo scopo principale delle loro iniziative: informare la popolazione sull’opera e sulle ricadute che il progetto avrà sul territorio.
“In questi mesi – ha spiegato Luca Dossi, portavoce del comitato di Chiuso – abbiamo promosso campagne di adesione e raccolte firme indirizzate al Ministro delle Infrastrutture e alla Regione Lombardia, per chiedere una revisione del progetto e un diverso tracciato, che attraversi a monte le zone di Chiuso e Calolziocorte”.
Le criticità tecniche: gallerie, acque e ambiente
Durante l’incontro l’ingegnere Paolo Cola, presidente del comitato calolziese, ha illustrato le principali criticità tecniche dell’attuale progetto.
“La galleria prevista misura 5,5 metri di diametro e si trova a quattro metri e mezzo sotto il livello dell’acqua. È già stata installata una pompa che deve lavorare costantemente per evitare allagamenti. Inoltre, tutti i tracciati proposti incrociano il torrente Gallavesa, che alimenta il pozzo dell’acquedotto potabile”.
Il dibattito: “Serve una discussione serena e trasversale”
Il confronto si è svolto in un clima costruttivo e rispettoso, con l’obiettivo di superare le divisioni politiche. “Il problema della Lecco-Bergamo – ha sottolineato il comitato – è trasversale e riguarda tutti i cittadini, indipendentemente dal credo politico. È importante riflettere e ragionare insieme su soluzioni alternative”.
Le richieste: “Non c’è più tempo da perdere”
I comitati chiedono che la nuova strada venga realizzata con un tracciato diverso rispetto a quello attuale, che secondo la stima del 2023 comporterebbe un investimento di 253 milioni di euro.
“La soluzione ideale sarebbe collegare via Mazzini, passando sotto la ferrovia di Calolziocorte, senza impattare sulle zone più sensibili dal punto di vista ambientale e idrico”, ha ribadito Dossi.
Le istituzioni: “Serve chiarezza sui margini di modifica”
Mattia Micheli, consigliere provinciale delegato alla partita, ha chiarito che “non c’è la possibilità di modificare il progetto in corso d’opera senza uscire dal perimetro dei finanziamenti previsti per le Olimpiadi. Per onestà intellettuale, bisogna essere chiari: le modifiche sono possibili solo prima dell’approvazione definitiva del progetto tecnico”.
Il consigliere regionale Fragomeli ha invece ricordato che “siamo ancora nella fase preliminare, prima del Pfte (Progetto di fattibilità tecnico-economica). È importante che il Comune di Calolzio possa proporre modifiche al Pgt (Piano di governo del territorio), ma non si dica che non ci sono i tempi tecnici per studiare un’alternativa”.
Conclusioni
L’incontro si è concluso con l’impegno dei comitati a proseguire la mobilitazione e delle istituzioni a mantenere aperto il dialogo. La stampa locale continuerà a seguire da vicino l’evolversi della vicenda, che si conferma centrale per il futuro della mobilità e della qualità della vita tra Lecco e Bergamo.
C. A. M.