LECCO-BERGAMO, IL TESTO COMPLETO DELLA PETIZIONE DEI DUE COMITATI

Il comitato “Insieme per una diversa Lecco Bergamo” e il “Comitato di Chiuso“;

I cittadini firmatari della presente petizione, come da moduli allegati;

Visti

– l’ipotesi progettuale di attraversamento di Calolziocorte approvata in conferenza dei servizi e affidata ad ANAS, che prevede l’ingresso in galleria a Chiuso e l’uscita in via dei Sassi a Calolziocorte (lotto II, variante di San Gerolamo);

– l’esito dell’audizione tenutasi in Regione Lombardia, V Commissione Territorio, il 27 marzo 2025.

Considerato che tale ipotesi

– non è risolutiva del problema traffico a Calolziocorte, ma sposta avanti di poche centinaia di metri traffico e incolonnamenti sempre nel centro urbano del paese;

– concentra sul lungolago di Calolziocorte tutto il traffico da e per Lecco;

– presenta un “elevato rischio di mancato rispetto delle tempistiche” a causa delle “numerosissime interferenze” e criticità emerse nello studio di fattibilità di Anas;

– presenta il “rischio di effetti negativi sulla falda” fino all’occlusione della stessa (cd. “effetto diga” fonte Anas);

– presenta la necessità di ripristinare gli imbocchi, in particolare l’imbocco Sud da anni completamente sommerso dalla falda (fonte Anas);

– richiede l’abbattimento di 9/10 immobili tra abitazioni e stabili industriali e commerciali e il danneggiamento per subsidenza di almeno altri 31 edifici;

– richiede la necessità di espropri di abitazioni private sia a Chiuso che a Calolziocorte;

– non agevola l’immissione sulla Lecco-Bergamo del traffico proveniente dai comuni montani e collinari sopra Calolziocorte;

non rende più fluido il traffico verso Bergamo e l’aeroporto di Orio al Serio in una direzione e verso la Valtellina nell’altra;

– prevede una spesa (stima 2023) di 253 milioni di euro per un tracciato di 2,4 km;

– non completa l’attraversamento di Calolziocorte, ma richiede l’approvazione e la realizzazione del lotto III (lotto del Lavello), di cui, ad oggi, non si conoscono nemmeno i tempi di progettazione;

– è fortemente impattante sulla vita economica e sociale di Chiuso e Calolziocorte almeno per tutta la durata dei lavori previsti: dal 2027 al 2032 nella migliore delle ipotesi;

– è pesantemente invasiva sul quartiere di Chiuso, che verrebbe totalmente fagocitato dall’attività del cantiere: occupazione totale di tutti gli spazi pubblici ora adibiti a parcheggi, transito continuo di mezzi pesanti, rumore, polveri, chiusura parziale della via Don Serafino Morazzone, posizionata al centro del rione e necessaria per raggiungere la scuola materna e primaria; prevede la probabile chiusura dell’unico parco pubblico che verrebbe occupato dal cantiere, con sicuri disagi per accedere al cimitero e alla chiesa del Beato Serafino, annullando di fatto le attività sociali del rione;

– è pesantemente invasiva del territorio di Calolziocorte, che verrebbe occupato da 11.000 metri quadrati di cantiere; inoltre è prevista la “chiusura e parzializzazione al traffico di 7 tratti di strada” e “in fase di cantiere il maggior numero di mezzi in circolazione da e per l’area di progetto andrà a sommarsi al traffico locale” già congestionato (fonte Anas).

Considerato

– il parere critico espresso dalle amministrazioni comunali di Calolziocorte, Lecco e Vercurago nella Conferenza dei servizi preliminare del 2023;

– la posizione dei sindaci dei Comuni interessati dall’opera che hanno avanzato dubbi e riserve sulla validità del progetto e chiesto una sua verifica;

Chiedono

– al Commissario Straordinario Ing. Fabio Massimo Saldini, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, alla Regione Lombardia e alle Province di Lecco e Bergamo di prendere in considerazione una diversa ipotesi di tracciato che preveda la revisione degli ingressi e il completo attraversamento di Calolziocorte a monte e non a lago con uscita oltre la frazione di Sala, nell’ottica del completamento dell’asse viario tra Lecco e Bergamo e nel rispetto delle peculiarità del territorio.

Tale ipotesi

– con un unico intervento risolve definitivamente i problemi del traffico da e per Lecco, liberando il centro di Calolziocorte;

– risulta meno impattante sulla vita sociale ed economica di Chiuso e Calolziocorte e minimizza i rischi geologico strutturali dovuti alla vicinanza al lago;

non richiede l’abbattimento di edifici né lo spostamento di famiglie e attività ed evita il casto degli indennizzi (da 14 a 20 milioni di euro);

non deturpa il lungolago di Calolziocorte, il Lavello, il quartiere di Chiuso e agevola il collegamento con i comuni montani;

– potrebbe risultare complessivamente più economica rispetto alla realizzazione dei due lotti separatamente (lotto II San Gerolamo e lotto III Lavello).

A questo link è possibile firmare la petizione popolare proposta dai comitati.

I comitati sono inoltre impegnati in due appuntamenti ai gazebo per firmare la petizione: il primo sabato 24 maggio in piazza Vittorio Veneto a Calolzio, il secondo martedì 27 maggio di fronte al santuario del Lavello, entrambi dalle 9:30 alle 12.

RedViab

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