LECCO CITTÀ RESTORATIVA.
ESEMPIO IMPORTANTE
NEL PANORAMA EUROPEO

LECCO – Oltre 140 studenti e studentesse delle scuole superiori di Lecco lo scorso 19 ottobre e 130 cittadini/e e operatori/trici sociali il 20 ottobre hanno partecipato a “Una comunità che rende giustizia”, evento in due giornate di lavoro e di confronto sull’approccio restorativo di comunità promosso da L’Innominato -Tavolo lecchese per la Giustizia Restorativa in collaborazione con l’Ambito territoriale di Lecco, l’Impresa Sociale Girasole grazie al sostegno di Cassa delle Ammende, Regione Lombardia e Conferenza Episcopale Italiana. Uno spazio d’incontro per parlare di come sia possibile portare uno sguardo restorativo nelle scuole e all’interno dei servizi territoriali, ma anche un’occasione per festeggiare questi primi dieci anni di lavoro de L’Innominato nella città di Lecco, grazie all’importante partecipazione di Tim Chapman, presidente Emerito del Forum Europeo per la Restorative Justice.

Bruna Dighera, referente del Tavolo lecchese per la Giustizia Restorativa, lo ha accolto in entrambe le giornate. “Il lavoro della città di Lecco è conosciuto in tutto il panorama europeo nell’ambito della Giustizia Restorativa, si guarda con attenzione il suo esempio e si cerca di replicare anche in altri contesti”. Tim Chapman ha introdotto con queste parole la sua Lectio Magistralis sulla Restorative Justice con uno sguardo particolare sulla comunità, nella giornata di giovedì 20 ottobre 2022 presso la sede del Politecnico. “Il modello italiano di Giustizia Restorativa è un modello bottom-up: è attivato dalla società civile stessa per una missione civica che parte dalla voglia di risolvere un problema insieme. In questa esperienza di dialogo e incontro sono coinvolti cittadini, professionisti ed enti pronti ad ascoltare ed essere ascoltati, a creare relazioni con gli altri e ad essere solidali. Un approccio inclusivo che vuole rigenerare la comunità”.

“La Giustizia Restorativa mette al centro la persona, risignificando il concetto di pena e di danno, trasformando la giustizia in Welfare plurale che coinvolge più attori e le relazioni che riescono ad intessere. Lecco è un’officina di sperimentazione per gli sguardi bidirezionali tra Giustizia Restorativa e Comunità: si deve continuare su questa strada attraverso i Piani di Zona, con la co-programmazione, la co-progettazione e con l’Impresa Sociale Girasole” ha commentato Riccardo Mariani, ex assessore alle Politiche sociali, Casa e Lavoro nel Comune di Lecco, che ha accompagnato il Tavolo dal 2015 fino al 2020.

Ad intervenire anche Mauro Gattinoni, sindaco del Comune Lecco, Sabina Panzeri, presidente dell’Ambito territoriale di Lecco, Claudia Andreoli, referente Struttura Innovazione Sociale, Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale, Disabilità e Pari Opportunità di Regione Lombardia, don Marco Tenderini di Caritas Lecco e Lucio Farina, direttore di CSV Monza Lecco Sondrio, chiamato a ricostruire i primi dieci anni del Tavolo, un gruppo di persone guidato da una passione e una visione comune che costruisce comunità a partire dai legami e dalle fragilità accogliendo e ascoltando le ragioni di tutti.

Nel pomeriggio i progetti restorativi di comunità e le esperienze territoriali sono entrate in dialogo con Tim Chapman e Ivo Lizzola, ordinario di Pedagogia della marginalità e del conflitto presso l’Università degli Studi di Bergamo: “La comunità che rende giustizia è quella che riconosce i suoi conflitti e le sue fragilità, non è un insieme di singoli che portano diritti. È una comunità che ricostruisce l’attesa di bene e tesse trame ed alleanze con i servizi per rialimentare continuamente luoghi in cui i conflitti divengano rigenerativi, le distanze non diventino cinismi, ciò che si rompe venga rimesso in collegamento ridando credito e fiducia da un lato e chiedendo assunzione di responsabilità dall’altro. La vulnerabilità e la cura hanno bisogno di riti di riconciliazione. Dobbiamo decostruire la figura dell’altro come minaccia e coltivare una prossimità di relazioni fraterna”.

L’apertura dei lavori del pomeriggio è stata affidata a Emanuele Manzoni, assessore al welfare del Comune di Lecco a cui hanno fatto seguito le parole di Michele Tavola ex assessore alla cultura del Comune di Lecco (dal 2010 al 2015) che dieci anni fa ha dato avvio come amministratore al processo che avrebbe portato alla nascita de l’Innominato.

Il Tavolo lecchese per la Giustizia Restorativa sta attualmente lavorando a due progetti denominati “Un futuro in comune” e “Per il verso giusto” finanziati rispettivamente da Regione Lombardia insieme a Cassa delle Ammende e da Conferenza Episcopale Italiana. I due progetti, che intendono implementare l’approccio restorativo di comunità tramite la realizzazione di iniziative e pratiche restorative, sono stati presentati da Michela Maggi dell’Ambito di Lecco, Patrizia De Filippi dell’Associazione Il Gabbiano ODV e Micaela Furiosi della Cooperativa sociale L’Arcobaleno. Marco Bellotto, membro del Tavolo e dell’associazione Il Gabbiano ODV, è intervenuto in qualità di moderatore.