LECCO – Basilica di San Nicolò gremita per l’ultimo saluto a Gian Attilio Beltrami, figura di riferimento del Soccorso alpino, morto per una caduta lunedì sul massiccio del Monte Bianco. Circa cinquecento i fedeli in chiesa, folla anche all’esterno nonostante la pioggia.
“Gianni”, 64 anni, stava affrontando l’ultima parte della salita al Mont Dolent (3820 m), nella testata della Val Ferret. Era in cordata con un altro alpinista, un ragazzo di 23 anni, quando sono precipitati per alcune centinaia di metri. Un altro alpinista li ha visti cadere e ha dato subito l’allarme. Per Beltrami non c’era più nulla da fare, mentre il ragazzo è stato portato in ospedale.
Dopo la camera ardente allestita al Centro operativo della Delegazione lariana del Cnsas al Bione, alle 15.30 è iniziata la cerimonia funebre nella Basilica cittadina, celebrata da monsignor Cecchin alla presenza dei volontari del Soccorso alpino, delle autorità, e di tantissimi amici e conoscenti.
Il ‘Calumer‘ Giuseppe Orlandi (foto sotto) ha letto la Preghiera dell’Alpinista in ricordo di Beltrami.
Il nipote Achille descrive suo nonno Gianni in un compito scolastico di poche settimane fa, con queste parole: “Avere un nonno così non capita a tutti”.
Alessandro Spada: “Hai saputo accendere in noi l’entusiasmo e la passione” ti ringraziamo per aver lasciato in ognuno di noi un segno positivo e indelebile”.
Virginio Brivio: “Le istituzioni sono vicine alla famiglia”
Rappresentanti di Croce Rossa e Soccorso Alpino regionale e una persona salvata da Gian Attilio Beltrami si succedono poi all’altare per altri ricordi e testimonianze di riconoscimento e affetto per lo scomparso.
Servizio di Chiara Stefanoni
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