Finalmente riapre il Teatro della Società, un simbolo della nostra città, un luogo che appartiene a tutti.
Un appuntamento che dovrebbe unire la città, celebrare la cultura, il lavoro, la storia.
Cosa ci troviamo davanti? Un’immagine che sembra più una locandina elettorale che un annuncio istituzionale: logo di partito, nome del sindaco, slogan di campagna.

È della città.
Confondere un evento culturale, un bene pubblico, con la promozione politica personale è una caduta di stile, un segno di quanto la comunicazione politica abbia perso il senso dei confini e del rispetto per le istituzioni, e una teatrale vergogna.
Il Teatro della Società trattato alla stregua di un set di pentole e una cena aziendale.
La cultura, i cittadini meritano rispetto, non propaganda.
E chi governa dovrebbe ricordarlo.Serve, qui e in Consiglio comunale, ricordarglielo.
Di nuovo.
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Paolo Trezzi
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