NANDO DALLA CHIESA PRESENTA
“MANIFESTO DELL’ANTIMAFIA”. E
RICORDA QUELLA BENEMERENZA…

nando dalla chiesa festa democratica pdLECCO – Mercoledì sera nonostante il forte maltempo tante persone hanno riempito la sala del Circolo Libero Pensiero di Rancio per assistere alla presentazione del libro “Manifesto dell’antimafia” (Einaudi, pp. 218) di Nando Dalla Chiesa, figlio del generale Carlo Alberto – ucciso nel 1982 da Cosa Nostra-, ex parlamentare ed ora professore associato dell’Università degli Studi di Milano.
La serata è stata organizzata dal Partito Democratico lecchese nell’ambito della Festa Democratica cittadina.

Il motivo per cui questo libro è stato scritto – come spiega l’autore stesso – è fornire una bussola a chi decide di impegnarsi nella lotta alla criminalità organizzata.

Secondo Dalla Chiesa infatti, per combattere la mafia, la si deve prima conoscere: bisogna diffidare da chi dice che i mafiosi non hanno più coppola e lupara. Gli affari non vengono fatti ai piani alti delle cities, ma nei bar e nei ristoranti, al piano terra, dove è possibile controllare il territorio, e, nonostante siano ben visibili, i mafiosi non vengono riconosciuti perché – appunto – li si immagina negli uffici dei palazzi vetrati. Questi luoghi comuni sono stati diffusi da persone che non hanno studiato.

nando dalla chiesa festa democratica pdPer il professore bisogna dunque studiare approfonditamente e a lungo, partendo dal presupposto che gli avversari sono dei professionisti seri (come diceva già Giovanni Falcone), disposti anche a morire per raggiungere i propri fini, e non dei dilettanti allo sbaraglio – quali, spesso, sembrano coloro che dovrebbero combattere la mafia, proprio perché sottovalutano il nemico.

Non si deve inoltre pensare che questi fenomeni criminali siano appannaggio solo dell’Italia meridionale: la mafia al nord esiste eccome. Le province in cui le infiltrazioni mafiose sono più numerose sono Milano, Monza, Torino e Imperia.
Lecco si colloca nella fascia subito inferiore, al secondo livello.

Un discorso particolare è dedicato a Expo: la manifestazione difficilmente sarà “mafia-free“, poiché, negli scorsi anni, tantissime famiglie calabresi sono emigrate in massa a Milano non per trovare, ma per prendere il lavoro, eliminando la concorrenza a suon di tritolo nei cantieri.

Non manca infine una frecciata specifica alla nostra città: non però – come si potrebbe immaginare – per l’inchiesta “Metastasi”, bensì perché, anni fa, i commercianti lecchesi proposero una pubblica benemerenza per Francesco Coco Trovato!

Michele Castelnovo