LECCO – Circa tremila persone hanno colorato le strade di Lecco ieri, in occasione della quinta edizione del Lecco Pride.
Un corteo vivace e determinato ha attraversato il cuore della città, partendo da via Ghislanzoni, davanti al Politecnico, per approdare in piazza Garibaldi, dove musica, interventi e testimonianze hanno trasformato la manifestazione in un vero spazio di dialogo politico e sociale.
Uno slogan che guarda al mondo
Il tema scelto per quest’anno, “Torniamo Uman3”, richiama la celebre esortazione a “restare umani” del giornalista e attivista Vittorio Arrigoni. Le parole pronunciate dalla madre di Arrigoni, Egidia Beretta, hanno segnato uno dei momenti più intensi della giornata: “Parliamo di diritti. E se c’è un popolo a cui oggi i diritti sono negati, è quello palestinese». Un invito a non chiudere gli occhi davanti alle ingiustizie globali, ma anche a ribellarsi alle derive di razzismo e individualismo che attraversano la società”.
Un Pride politico e collettivo
Il Lecco Pride si è confermato un atto politico, come sottolineato da Alessia Maggi, presidente di Renzo e Lucio e di Lecco Pride: “Ogni sorriso, ogni passo è un atto politico. Non è scontato essere qui, oggi”.
Il corteo è stato sostenuto da oltre venti comuni, con la presenza delle amministrazioni locali e del sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, che ha ribadito l’impegno della città per i diritti di tutte e tutti. Particolarmente significativo l’appello per il riconoscimento delle famiglie arcobaleno: “Non c’è nulla di anticostituzionale nel riconoscere l’affetto di due mamme”.
Inclusione e accessibilità
L’organizzazione ha posto grande attenzione all’inclusione: zone di decompressione, bagni accessibili, interpreti LIS, distribuzione di tappi per le orecchie, spazi d’ombra e punti acqua, oltre a un presidio per test gratuiti e anonimi di HIV, sifilide ed epatite B. Un Pride pensato per essere davvero di tutte e tutti.
Giovani protagonisti e creatività
Sul palco, la scenografia composta da due grandi occhi è stata realizzata dagli studenti dell’Istituto Medardo Rosso, simbolo di una comunità che non vuole abbassare lo sguardo ma continuare a osservare e interrogarsi. Le insegnanti hanno raccontato l’impegno e la passione dei ragazzi coinvolti, testimoniando un’alleanza virtuosa tra scuola e territorio.
Diritti, uguaglianza e futuro
Il documento politico di questa edizione ha posto l’accento su temi cruciali: contrasto alle politiche anti-trans, formazione per docenti e dipendenti pubblici, spazi sicuri per le giovani persone queer, una sanità pubblica inclusiva e strumenti concreti contro le aggressioni omo-bi-transfobiche.
Sul palco, la rappresentante dell’ANPI di Lecco ha ricordato l’articolo 3 della Costituzione: «Non esistono persone di serie A e persone di serie B. Il Pride è democrazia in azione, è il rifiuto del pensiero unico».
Una festa che continua
Il Lecco Pride non è solo denuncia, ma anche gioia e celebrazione: corpi che danzano, voci che si intrecciano, sorrisi che diventano resistenza. La giornata si è conclusa con il Pride Party all’Orsa Maggiore, ma l’onda lunga dell’evento proseguirà nei prossimi giorni con concerti, laboratori e proiezioni. Perché, come hanno ricordato gli organizzatori dal palco,”Nessuno conquista i diritti da solo. Una comunità si costruisce nel dialogo, nella differenza, nella condivisione dei sogni e delle difficoltà”.
Lecco si conferma così città aperta, inclusiva e pronta a difendere i diritti di tutte e tutti, con la consapevolezza che la liberazione è solo collettiva e che la solidarietà resta la forza più grande.
GP. C.
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IL VIDEO COMPLETO DELL’EDIZIONE 2025: