LECCO RICORDA MERLINI, LE PAROLE DEL SINDACO ALL’INTITOLAZIONE DELLA VIA

LECCO – Da sabato la ex via Cantarelli, accanto allo stadio cittadino, si intitola via Ugo Merlini, in omaggio e a ricordo dello “storico “presidente dell’Associazione Nazionale Alpini, scomparso oltre cinquant’anni fa (nel lontano dicembre del 1971).

Presenti alla cerimonia decine di primi cittadini della provincia di Lecco, autorità varie e il comandante del V Reggimento Alpini, il colonnello Riccardo Venturini.

Sentite le parole del sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni.

Di seguito, il discorso integrale nella nuova via Merlini:

Cari Lecchesi,
Spettabili Autorità civili, militari e religiose qui presenti,
Caro Sebastiano Favero, Presidente Nazionale Associazione Nazionale Alpini,
Caro Emiliano Invernizzi, Presidente Lecchese,
Carissimi amici Sindaci dei comuni della provincia di Lecco.

Oggi intitoliamo una via della nostra città di Lecco a Ugo Merlini, presidente dell’Associazione Nazionale Alpini, per noi, il Presidentissimo.

Si tratta di un percorso amministrativo avviato alcuni anni fa, per iniziativa dell’allora Presidente provinciale Marco Magni e del Sindaco Virginio Brivio, e oggi conclusa con spirito di continuità e di servizio dal presidente Emiliano Invernizzi e da me, che abbiamo condiviso la necessità storica ed etica nel dover tributare a Merlini uno spazio cittadino.

Abbiamo appena ascoltato dalla voce di Gigi Riva una breve biografia essenziale di Merlini, ma con molti di voi la scorsa settimana abbiamo avuto modo di riscoprirne il profilo personale, umano e civile grazie a diverse testimonianze di alpini in congedo e in armi e, in particolar modo, alla testimonianza della figlia Luisa, che saluto e ancora ringrazio per la sua presenza assieme a quella dei famigliari e dei numerosi amici qui presenti.

L’esperienza di Merlini, vissuta da militare nel cuore freddo di Nikolajewka, è poi sfociata nell’impegno partigiano contro la dittatura fascista, per il ritorno della democrazia, e da qui nella ricostruzione dell’Associazione lecchese improntata ai valori di don Carlo Gnocchi e di un altro illustre alpino lecchese, il Beato Teresio Olivelli, martire nei campi tedeschi di Hersbruk.

Una città riconosce un titolo come quello odierno non solo, dunque, per le specifiche peculiarità personali e umane del singolo, ma per quanto egli ha saputo fare ed essere per la comunità. Una comunità inizialmente locale, raccolta attorno ad alcuni amici che come Merlini hanno vissuto sulla

propria pelle la terribile esperienza della guerra e della campagna di Russia, ma che poi è cresciuta come emblema di un legame morale e di un impegno civile che ha innervato l’identità dell’Associazione Alpini nel dopoguerra, al punto tale da riconoscere nell’esperienza lecchese, e in chi l’ha impersonata, il carisma di rappresentare l’Associazione nella sua interezza, nella sua massima carica.

Ora, il tributo che oggi dobbiamo a Ugo Merlini è in realtà un tributo di gratitudine che rivolgiamo a tutte le nostre penne nere, centinaia, di tutti i nostri numerosi gruppi:

per la disponibilità incondizionata a esserci e a operare quando le urgenze lo richiedono; per la generosità di tempi, uomini e mezzi che mettete a servizio della comunità, per esempio nelle emergenze di Protezione Civile; per la cura del territorio, dei nostri sentieri e delle nostre montagne, cui ci sentiamo stretti da un legame indissolubile; per il patrimonio culturale, valoriale e spirituale che emerge dalla storia degli alpini, dalla documentazione storica, dai canti alpini che, per noi lecchesi, fanno parte del DNA, basti pensare al glorioso Coro Grigna fondato dal Maestro Scaioli.

Ma anche per la simpatia, per l’amicizia che ci lega, per l’allegria, la bellezza e la semplicità delle relazioni schiette tra di noi, che ci uniscono tutti nella grande famiglia alpina, la più grande associazione d’Italia.

E da oggi, a Lecco, la targa che porta il nome di Ugo Merlini non solo denominerà una strada, ma ci indicherà una via come in montagna, quando abbiamo bisogno di un segnavia per non perdere il sentiero: la via dell’unità, la via della generosità, la via di un impegno che nasce dalla memoria storica collettiva e anche dalla sofferenza; la via di una ripresa coraggiosa capace di sognare in grande.

Per questo, la nostra città oggi è in festa ed è grata al Presidente Ugo Merlini.

Viva Lecco! Viva gli Alpini!
Grazie!