LECCO STREET VIEW – ARTE
E LEGALITÀ: LA TESTIMONIANZA DELLE ASSOCIAZIONI

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo volentieri questa Lettera Aperta sulla giornata di sabato 7 settembre. La sottoscrivono un nutrito gruppo di soggetti, pubblici e privati, comprese numerose associazioni e, tra gli altri, la Casa Circondariale di Lecco.

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Lecco Street View – Arte e Legalità

Sabato 7 settembre a Lecco c’era il sole. Un sole così forte che in alcuni momenti abbiamo desiderato che qualche nuvola  lo oscurasse un po’. Anche lui voleva vedere.

Da sabato pomeriggio, le persone che a Lecco entrano ed escono dal sottopassaggio per andare a prendere un treno o avendolo appena lasciato,  potranno imbattersi, se ci faranno caso,  in alcuni pennuti bianchi e neri che si sono posati sul muro adiacente la stradina.

E lì dovrebbero sostare, almeno per un po’.

Noi speriamo per un bel po’.

C’è un grande merlo con una zampa legata, un merlo prigioniero. In molti sabato commentavano dicendo: “Sembra proprio che è lì che  ti guarda!”. Non sappiamo se sia così, ma questo è uno degli effetti che fa.

Di fronte, un po’ più in là, un tordo, un colibrì e un altro merlo, liberi e appoggiati su dei rami, sono rivolti nella sua direzione.

Sia che vai, sia che vieni, se guardi il muro, incontri lo sguardo di qualcuno di loro.

A pensarli sono stati due artisti: Roa e Lucamaleonte. Belga uno e romano l’altro. Sono artisti molto apprezzati: il primo nel mondo, il secondo in Italia e anche fuori. Abbiamo visto delle loro opere e li abbiamo visti all’opera.

Insieme a loro due altre  undici persone, adulti e minori, che stanno affrontando i loro percorsi con la giustizia e che hanno collaborato a realizzare il gruppetto dei pennuti liberi sotto l’accogliente, calda ed esperta guida di Lucamaleonte. Intanto Roa creava quello legato e dialogava con tutti loro.

La mattina nella sala consiliare della Provincia, mentre loro lavoravano a dipingere il muro, un gruppetto di persone che un po’ si conoscevano e un po’ no,  si interrogava su “Che cos’è la Giustizia” , con una pratica che permette a ognuno di esporre le proprie idee e di metterle in relazione con quelle degli altri, creando una nuova conoscenza condivisa dalla comunità. Il risultato non è certo definitivo, ma la discussione che si è creata in poco più di un’ora ci è sembrata  ricca e interessante.

Il gruppo si è poi allargato e per più di due ore si è ragionato sulla Giustizia Riparativa, che cos’è, le sue origini, i suoi principi ispiratori, i suoi metodi, i punti di forza, i rischi possibili e come essa venga utilizzata da decenni in molte parti del  mondo e da qualche anno un po’, sebbene con ritardo, anche in Italia.  Può essere un altro modo di provare ad affrontare alcuni reati, che non sempre devono  passare per forza attraverso la pena della segregazione in carcere e sui quali invece si potrebbe operare attraverso la riparazione del danno alla vittima e la responsabilizzare dell’autore di reato, rendendo più partecipe e più sicura la collettività.

Tutti insieme a pranzo,  quelli del muro e quelli della sala consiliare,  sembravano un gruppo in festa.

Nel pomeriggio, mentre il sole continuava ad arrostirci e gli uccelli finivano di posarsi sul muro, si suonava, si cantava e si ballava. Un bambino si è lanciato ballando su  un rap: è stato un momento  impagabile.

Una bella festa, in cui si è creato, parlato,  pensato, suonato e cantato…insomma si è “fatta comunità” tra persone, quelle venute apposta e quelle che passavano e spesso sostavano un momento, incuriosite, per vedere, a volte anche per capire.

Diverse le età, il genere, il colore della pelle, lo stile e l’estetica, probabilmente anche le visioni del mondo. Eppure erano lì e sembravano divertirsi.

Con questa lettera abbiamo voluto dare una testimonianza di questa giornata nella nostra città e vogliamo ringraziare il Comune di Lecco, il Sindaco, l’Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili e i loro collaboratori per averla resa possibile creando le premesse e le cornici, affinchè anche altre istituzioni ed enti pubblici, associazioni e cooperative del sociale potessero  partecipare a disegnare un quadro. In questo caso lettera e metafora: quei pennuti sul muro appartengono a tutte e a tutti noi.

Elenco firmatari

Casa Circondariale di Lecco, Ministero della Giustizia

Ufficio Esecuzione Penale Esterna Como, Lecco, Sondrio e Varese, Ministero della Giustizia

Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni di Milano,  Dipartimento Giustizia Minorile

Prof Ivo Lizzola, Università degli Studi di Bergamo

Associazione Comunità Il Gabbiano onlus

Cooperativa Accoglienza e Lavoro onlus

Casa Don Guanella Comunità Educativa

Comunità Specialistica “Villa Gorizia” Cooperativa Sociale Atipica

Arci Lecco

Associazione Libera, Coordinamento di Lecco

Amnesty International Gruppo di Lecco

Continente Italia

L’Arcobaleno Società Cooperativa  Sociale onlus

Comunità di Via Gaggio onlus

Solevol

Padri Somaschi Casa San Girolamo

Associazione Dinamo Culturale