LECCO/FESTA DELLA REPUBBLICA:
LE PAROLE DI MATTARELLA
E QUELLE DEI REDUCI DI GUERRA

liliana baccariLECCO – Anche Lecco ha festeggiato il settantesimo anniversario della Repubblica e lo ha fatto questa mattina in sala Ticozzi, sulle note dell’inno di Mameli suonate dal corpo musicale Brivio di Rancio. Come da tradizione il prefetto Liliana Baccari ha letto il discorso che ogni anno il presidente della repubblica dedica ai prefetti. Mattarella scrive ai rappresentanti dello Stato sul territorio che “occorre farsi carico in concreto dei bisogni e delle aspettative dei cittadini e garantire l’effettivo esercizio dei loro diritti. Si tratta di un impegno quotidiano che deve convergere dove maggiori sono le disuguaglianze e le ingiustizie sociali, con attenzione al disagio dei più giovani e dei più anziani. L’efficacia e la credibilità della funzione pubblica si fondano sul rispetto della legalità, sull’etica del servizio e sulla trasparenza”.

Anche il prefetto di Lecco ha speso qualche parola per ringraziare autorità, istituzioni, rappresentanti del mondo sociale ed economico e cittadini intervenuti “per festeggiare questo momento solenne e gioioso assieme”. Baccari ha voluto ricordare come “settanta anni fa la scelta della repubblica sia stata una scelta sofferta dall’Italia, ma mai messa in discussione. È stata la prima decisione che ha coinvolto per intero la popolazione, senza distinzioni, e l’esito di quel voto ha reso ancora più forte la sovranità popolare oltre a porre, con la scelta dell’assemblea costituente, le basi per lo sviluppo della nostra storia repubblicana e democratica”.

fasoli baccari antonio gatti 2giugno2016Momento centrale della cerimonia, la consegna delle medaglie d’onore ai deportati nel lager nazisti durante la seconda guerra mondiale. Sono state sei le medaglie conferite quest’oggi: l’unico superstite presente era il signor Antonio Gatti di Mandello, che, emozionatissimo, ha ricevuto l’onorificenza da parte del suo sindaco Riccardo Fasoli e dal prefetto. Le altre cinque medaglie sono state consegnate ai parenti, in memoria di Carlo Tenori di Annone Brianza, Bortolo Scandella di Barzio, Bruno Giordano Bianchi di Casatenovo, Augusto Casiraghi di Malgrate e Sergio Zappelli di Mandello.

festa 2 giugno2016Prima di concludere questo importante momento istituzionale un fuori programma ha suscitato l’emozione dei presenti: una lettera che un reduce dalla campagna di Russia il signor Fedele Balossi del corpo degli alpini ha scritto per l’occasione. “Era il gennaio del 1943, lì la morte era davanti agli occhi per tutti. Mi ricordo che eravamo in testa, per sfondare l’ultimo cerchio dei russi e uscire dalla sacca, per essere liberi. Ma non fu così, la 46° compagnia fu distrutta, come la gran parte del battaglione Tirano. I morti erano uno sopra l’altro, ma il nemico più grande che mi ha accompagnato per tutta la ritirata erano le grida e i lamenti dei feriti che chiedevano di essere uccisi. Sono e resteranno per sempre incisi nel mio cuore, non li dimenticherò mai”. Una volta tornato a casa Balossi è stato richiamato al fronte a Cortezza, dove è stato fatto prigioniero dai tedeschi. Della sua prigionia ad Amburgo racconta un episodio: “Una sera mentre rientravo dal lavoro un soldato tedesco mi chiamò nel suo ufficio, dove mi chiese di firmare una lettera in cui rinunciavo alla cittadinanza italiana per diventare cittadino tedesco, così sarei stato libero. Io non sapevo cosa rispondere, ma alla fine dissi: ‘ho già combattuto con voi, su quattro fronti, sono prigioniero da più di un anno. A questo punto vi dico che sono nato italiano e vorrei morire da cittadino italiano’. La guardia non disse niente e mi lasciò andare. Viva l’Italia e onore ai nostri caduti!”.

E con la musica della canzone “La costi” composta dai bambini della scuola elementare di Chiuso, si sono conclusi i festeggiamenti istituzionali della città di Lecco per i settant’anni della repubblica italiana: “La costituzione ci rende tutti uguali”.

Manuela Valsecchi