LECCO/TARIFFAZIONE PUNTUALE:
L’ESEMPIO VIRTUOSO DI BELLUSCO.
COME SI FA CON L’INCENERITORE?

tariffazione puntuale commissioneLECCO – Interessante confronto nell’aula consiliare di palazzo Bovara dove si sono riunite in una seduta congiunta le commissioni Bilancio e Ambiente per ascoltare l’esperienza di Roberto Invernizzi che nel comune di cui è sindaco, Bellusco nella bassa Brianza, ha attuato con successo il sistema della tariffazione puntuale.

“È un percorso importante, di comunità, che ha coinvolto il nostro comune assieme agli altri 58 che aderiscono al consorzio Cem. Abbiamo proceduto per tappe, dapprima la raccolta differenziata, poi il porta a porta, fino ad arrivare al progetto Equo sacco. Il nostro obiettivo è quello di arrivare entro il 2020 all’80 per cento di raccolta differenziata – ad oggi le media dei quasi 60 comuni è il 75 per cento – secondo il principio previsto dalla normativa europea per cui chi inquina paga”.

Il cuore del progetto Equo sacco, sperimentato su 22 comuni per un totale di 240mila abitanti, è l’introduzione del sacco rosso per la raccolta del rifiuto secco, distribuito direttamente dal comune alle famiglie sulla base del numero dei componenti, munito di codice a barre in grado di identificare ogni singolo utente. Questo sacco è l’unico in cui vanno i rifiuti non riciclabili e quindi gli unici da conferire all’inceneritore.

“Non cambiano i contenuti o le modalità della raccolta differenziata, cambia l’attenzione che l’utenza deve porre nel differenziare” spiega Invernizzi, e i risultati sono sorprendenti: “Su dieci comuni campione nel 2016 è diminuito del 58 per cento il residuo secco, l’umido è cresciuto del 21 per cento e la carta del 57, i rifiuti prodotti pro-capite sono passati da 72 chilogrammi all’anno a 32. Abbiamo raggiunto con Equo sacco l’82 per cento di raccolta differenziata e i rifiuti smaltiti nell’inceneritore sono scesi del 58 per cento. Certo c’è voluto molto impegno soprattutto nella fase iniziale di informazione e sensibilizzazione”.

A proposito di inceneritore, era presente durante l’incontro anche Mauro Colombo, presidente del Cda di Silea, che ha spiegato ai consiglieri comunali la sperimentazione attuata in sette comuni da Abbadia a Colico coinvolgendo 39 famiglie: “Abbiamo provato la tariffazione puntuale dal primo marzo dello scorso anno,  e a giugno abbiamo convocato un incontro con gli utenti perché c’erano molti errori della differenziazione, così abbiamo deciso di prolungare l’esperimento, inizialmente previsto di cinque mesi, di un trimestre”.

SPECIALE_SILEA_5 nastro riciAnche nei paesi lariani il sacco rosso era quello destinato ai rifiuti non riciclabili, il viola quello per carta e cartone, il giallo per l’alluminio e la plastica e infine il sacchetto per l’umido. “Dall’analisi – prosegue Colombo – nel sacco rosso c’era il 20 per cento di rifiuti recuperabili, percentuale che sale al 32 nel sacco viola e oscilla tra il 24 e il 35 nel giallo. Per pensare di estendere la tariffazione puntuale bisogna individuare delle zone omogenee, limitrofe di almeno 40mila abitanti, affinché la raccolta sia efficiente ed economicamente sostenibile”.

Per quanto riguarda le tempistiche nulla di incoraggiante: “Dal primo gennaio del 2018 partiamo con il sacco multi-leggero per separare la carta e il cartone dalla plastica e l’alluminio, sarebbe poco opportuno avviare contemporaneamente la tariffazione puntuale, sarebbe meglio far passare almeno un anno. Il nostro obiettivo è meno ambizioso di quello di Bellusco: raggiungere il 67 per cento di differenziata in cinque anni e il 70 per cento entro il 2029”.

È sempre il sindaco di Bellusco a rispondere alle perplessità sollevate da alcuni dei consiglieri lecchesi: “La tariffazione puntuale non favorisce il mal costume dell’abbandono dei sacchetti?” si chiede la dem Elisa Corti, “come si fa con gli incontinenti o chi ha animali domestici?” aggiunge Dario Spreafico di Appello per Lecco.

“Nella maggior parte dei casi la dotazione di sacchetti è sufficiente, anzi avanzano, anche in funzione della maggior differenziazione, e questo vale anche per chi ha anziani o animali in casa e comunque il principio valido è quello in base al quale chi più produce più paga: per gli incontinenti ci sono ovviamente delle agevolazioni, ma se decido di avere un casa dieci gatti, pagherò i sacchi in più che mi serviranno per le lettiere. Per quanto riguarda il fenomeno dell’abbandono con il sacco rosso non cambia nulla, i sacchi non conformi non si raccolgono, semplicemente, come si fa senza tariffazione puntuale. Certo, abbiamo aumentato il numero di sanzioni, grazie alla maggiore facilità di identificare. Il punto è che le persone hanno voglia di fare la raccolta differenziata, la difficoltà maggiore è far comprendere ai cittadini che il sacco è una loro responsabilità, soprattutto nelle realtà condominiali, la difficoltà non è riferibile a categorie specifiche di persone”.

“Probabilmente, infatti, la difficoltà maggiore rilevabile nel nostro territorio sarebbe quella di coniugare una diminuzione così importante della quantità di rifiuti non riciclabili – commenta Massimo Riva del Movimento 5 stelle – con la presenza del forno inceneritore di Valmadrera, che per funzionare ha bisogno di bruciare rifiuti, tant’è che nel 2016 un terzo di quello che è stato incenerito è stato importato da altre regioni. Se il territorio lecchese arrivasse ai livelli di Raccolta Differenziata e di rifiuto indifferenziato pro capite del territorio brianzolo servito da Cem avremmo circa 17mila tonnellate annue di rifiuto indifferenziato da smaltire. Cosa c’è ne facciamo di un forno che può bruciarne 97mila?”.

Manuela Valsecchi