LETTERA: “LA DOTECOMUNE
HA UN ALTRO NOME”

Cara Lecconews

Eppur Lecco in tema di matrimoni dovrebbe aver un’esperienza robusta.
Renzo e Lucia son la nostra storia. Invece il Comune si comporta come un Don Rodrigo carogna. Vuol sposare a forza, prendendola per fame e potere, un’ingenua Lucia. Una porella che deve portare in Dote l’esser disoccupata. Di poche pretese, che non si monti la testa.

Don Rodrigo in realtà non vuol nemmeno sposarla, gli serve una serva.
Dopo un anno, di Tirocinio nell’ufficio Stampa e Comunicazione se ne stancherà e la caccerà.

Oggi non c’è nessun Padre Cristoforo a venirle in aiuto, e nessun Innominato che si redimerà l’anima.
Quanto è accettabile che Lucie del XXI sec. sbattan ancora contro i Don Rodrigo che per i propri servigi e interesse a tappar buchi d’organico, le paghi 4 euro l’ora?

Oggi infatti il Comune si vanta e pubblicizza la DoteComune, la ricerca di una Lucia per occupare un posto, per 12 mesi, a 20h/sett. obbligatorie riconoscendole 400 euro mensili.

E oltre il danno la beffa: non bastasse, se Lucia si ammala o infortuna, deve recuperar le ore che ha perso (art.12)
L’indennità gliela pagano ogni 3 mesi posticipati, entro 30 giorni (art.6).

Perché al posto di chiamarla Dote non la si chiama con il suo nome: Sfruttamento?

Intanto dobbiam vedere dai banchi assessorili e di consiglio votare nei mesi scorsi accorate mozioni per eliminare stage/sfruttamento ma qui a Lecco non subito, lasciamogli ancora un momento che fa comodo.

Paolo Trezzi