LEUCI, PRESIDIO ANCHE AD AGOSTO. PRESTO UN’ASSEMBLEA PUBBLICA

leuci dittaLECCO – Nel mese di agosto si sono fermate le aziende, ma gli ex dipendenti della Leuci non hanno mai smesso con la loro lotta per reindustrializzare l’area. Sono circa 80 i lavoratori che proseguono con il presidio in via XI febbraio, sede dell’azienda che ha chiuso i battenti lo scorso 31 dicembre. “Noi non ci rassegnamo, anzi – chiarisce Germano Bosisio, ex rsu Leuci -, il nostro ruolo è quello di sollecitatori”.

Alcuni degli ex dipendenti hanno trovato un’occupazione a tempo determinato, ma a causa della forte crisi che non accenna a placare la maggior parte di loro è rimasta al presidio, per continuare a fare sentire la propria voce. Nell’ultimo incontro del tavolo provinciale istituito appositamente per risolvere la grana Leuci, lo scorso 2 luglio, era stato reso noto che non c’erano imprenditori che volevano subentrare per reindustrializzare l’area nel settore illuministica e illuminoteca.

“Diciamo che il progetto Cittadella della luce non è archiviato in assoluto, ma sicuramente non sarà fattibile subito. Il tavolo provinciale comunque ha aperto ad altri settori. È una bella sfida per il territorio”.

Combattivi come sempre ora gli ex Rsu e tutti gli ex dipendenti stanno organizzando un’iniziativa pubblica per far conoscere ancora di più la propria situazione. “Non vogliamo assolutamente sostituirci alle istituzioni, sia ben chiaro, ma dare il nostro contributo”.

Intanto si aspettano una convocazione al prossimo tavolo provinciale, dove sono coinvolti le associazioni di categoria e le istituzioni, per capire quale sarà il futuro dello stabilimento che domina via XI febbraio. “Qui ci sono tutti i presupposti per investire: la destinazione d’uso è confermata, la Camera di commercio finanzia uno studio di fattibilità, c’è la Legge Lombardia impresa che aiuta le aziende e la giunta regionale ha già dichiarato che finanzierà per un miliardo di euro azioni concrete per innovazione e ricerca. Buttare tutto alle ortiche sarebbe un delitto sociale”.