DA LOCALE A GLOBALE/I TIMORI
PER IL CASO FIOCCHI NEL DIBATTITO
SULLE ARMI PROMOSSO DA QLL

DIBATTITO FIOCCHI RELATORILECCO – Allo spazio A Lume di candela il dibattito “Armi e Munizioni: Il Caso Fiocchi”, promosso dall’associazione Qui Lecco Libera. Diversi punti di vista sono stati messi in luce con i contributi di Mauro Castelli, sindacalista della FIOM-CGIL di Lecco e Giorgio Beretta, analista di Rete disarmo e membro del consiglio scientifico dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere (OPAL). L’evento aveva l’obiettivo di affrontare due argomenti: la situazione della Fiocchi e le  prospettive sulla produzione e il commercio delle armi.

fiocchi munizioni logoLa serata è stata aperta dalla presentazione del “caso Fiocchi“. L’azienda lecchese fu fondata nel 1876 da Giulio Fiocchi e da allora ha giocato un ruolo significativo nella produzione di cartucce e munizioni a livello nazionale e internazionale, tanto che nel 2016 fatturava 143 milioni di euro dando lavoro a circa 650 dipendenti. Non sorprende perciò che la recente notizia dell’operazione di cessione di una parte delle quote alla società “Holdco”, controllata da Charme Capital Partners SGR, abbia provocato sorpresa e preoccupazione.

aerosol presidio fiocchiNonostante l’importanza strategica della Fiocchi, il Governo ha deciso di dare il via libera all’operazione e di non esercitare il suo potere di controllo. L’acquisizione perciò sembra una cosa certa, il che suscita preoccupazione tra i dipendenti dell’azienda su quello che sarà il loro futuro lavorativo non conoscendo le nuove strategie che Charme potrebbe apportare. In tale contesto la direzione aziendale ha chiaramente smentito ogni ipotesi di rilocazioni o trasferimenti.

DIBATTITO FIOCCHI2A questo punto, Giorgio Beretta si è posto alcune domande sul ruolo che giocano aziende come la Fiocchi a livello internazionale. Quando si tratta di munizioni infatti bisogna tenere in considerazione un quadro ampio, specialmente perchè una grande percentuale di prodotti va all’estero e occorre prestare attenzione a chi vengono venduti per evitare di alimentare il terrorismo internazionale e la violazione dei diritti umani. La vendita delle munizioni richiede un approccio molto responsabile, sostenibile e condiviso fra molte parti.

Il dibattito ha visto un’ampia partecipazione con un gran numero di domande da parte del pubblico.

Roksana Kalish