L’OCEANIA E LE SUE ACQUE.
L’ANTROPOLOGIA RACCONTA
IL CONTINENTE DI ISOLE

immagimondo oceania3LECCO – Si è tenuto a Lecco in occasione della 18° edizione del festival Immagimondo l’incontro “Storie d’acqua in Oceania” con Adriano Favole, presidente del corso di laurea magistrale in Antropologia culturale all’università di Torino e autore del libro Oceania. Isole di creatività culturale. Il professore ha introdotto per l’occasione lo stretto legame che unisce le popolazioni oceaniche all’acqua, raccontando esperienze e aneddoti vissuti in prima persona durante le sue ricerche etnografiche e i suoi viaggi in Melanesia e Polinesia.

Il nome stesso, Oceania, sottolinea infatti l’importanza dell’acqua: non solo Moana – l’oceano che circonda le numerose isole – ma anche le sorgenti, i torrenti, i ruscelli. L’acqua ha costituito prima di tutto l’elemento più misterioso legato a queste popolazioni. Nei secoli infatti molti studiosi ed esploratori si sono chiesti come un mondo tanto vasto composto da isole diverse e in molti casi lontane fra loro abbia potuto essere popolato interamente, soprattutto considerando le tecnologie dell’epoca. Sono nate al riguardo le teorie più fantasiose, anche se oggi le radici dei popoli oceanici si fanno coincidere con certezza con il sud-est asiatico, luogo da cui gli antenati si spostarono alla scoperta di nuovi mondi.

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Come ha ben sottolineato Favole, il viaggio via mare – un tema molto attuale anche nella nostra Europa – è stato parte della società oceanica per i motivi più svariati: fame, guerra, povertà e, in molti casi, per puro amore per l’esplorazione, anche sfruttando modesti ma efficaci metodi di navigazione.

Pur immersa in un paesaggio marittimo, l’Oceania è una «civiltà del mare che guarda alla terra». Nonostante il pesce sia una delle tante risorse, la società oceanica è basata in gran parte sull’agricoltura, sia per quanto riguarda l’alimentazione, sia per i rituali “magici”. Anche in questo caso l’acqua è però un elemento fondamentale dato che molte risorse sono state ottimizzate grazie ai sistemi di irrigazione, canalizzazione e a numerosi terrazzamenti non solo funzionali, ma anche di grande bellezza. Favole ha poi evidenziato l’importanza dell’acqua per quanto riguarda le credenze e la mitologia di quei luoghi: per i popoli dell’Oceania le anime dei defunti scendono lungo i torrenti per arrivare al mare, considerato il regno dei morti. Inoltre, molti luoghi tabu (ovvero sacri, intoccabili) sono legati proprio all’acqua in quanto mezzo di riproduzione e vita.

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Per concludere la conferenza, Favole ha sottolineato come l’acqua non sia soltanto un elemento legato alla vita, ma porti con sé anche distruzione. Il problema delle acque contaminate dai nuovi sistemi di scarico, dalla plastica e dai saponi – assenti fino a qualche decina di anni fa – è una grande croce per molte delle isole oceaniche, tanto da essere necessario in molti casi un sistema di clorizzazione per rendere l’acqua dei torrenti potabile, ma non di certo piacevole al gusto.

L’incontro ha quindi evidenziato l’antico legame che unisce l’Oceania ai suoi torrenti e i suoi mari: è un rapporto di amore, curiosità e rispetto che ha permesso alle antiche popolazioni di conquistare e proteggere – nonostante le difficoltà – non solo l’Oceano Pacifico, ma anche le sue isole.

Dalila Forni