L’OPINIONE. “PALAZZINA DI LINEELECCO, PARCHEGGIATA L’ABUSIVITÀ”

La storia fa strani giri e per arrivare là dove era così facile e logico arrivare percorre infiniti labirinti.

È quello che è successo in queste ultime ore come fosse un miracolo di San Nicolò, con la palazzina di LineeLecco alla Piccola dopo che due anni fa il Comune aveva autorizzato a costruirla e il 30 maggio di quest’anno, con la Delibera nr.140, in autotutela, aveva imposto di abbatterla per “abusivismo”

Ora, dopo che tutti, persino i consiglieri di maggioranza, han impegnato il Sindaco a tornare, di fatto, sui suoi passi per evitarne l’abbattimento e “requisirla” per proprio uso comunale, ecco, sempre fuori le sedi Istituzionali che ne dimostra la caratura politica e di serietà, l’annuncio che sarà così.

La Palazzina abusiva è salva, la faccia molto meno ma due spazi pagati sulla stampa e tutto si cercherà di far credere e il resto parcheggiare nel dimenticatoio

Eccoci dunque con l’afonia di un sindaco tremolante in Consiglio che scarica comunque il danno economico su LineeLecco con il benestare del CDA che lui stesso ha nominato, dopo aver fatto la guerra alla società come se la stessa non fosse del Comune.

Uno stile da pistolero anomalo, l’insistenza di spararsi sui piedi pur di far vedere che sa bendarseli e così provare a bendare gli occhi dei cittadini.

Ora, dopo la formale ratifica del Consiglio comunale su qualcosa che voleva ben più del Sindaco, resta solo un dubbio.
Nell’operazione “accessione”: il Comune acquisisce senza oneri da LineeLecco la Palazzina “abusiva”, revocando e superando la propria ingiunzione di abbattimento di 6 mesi fa, questa non è impregnata e forse ostacolata giuridicamente da un “conflitto di interessi”?

Quello diciamo così che chi acquisisce il bene “abusivo” non è terzo ma è lo stesso che lo ha impropriamente e illegittimamente autorizzato?

Cioè è solo una figura da ciula o da tribunale?

Ci sono una quantità di nodi non detti, non sciolti, che non è nemmeno detto che non ci si impicchino per inciampo, vediamo se morale o d’azione.

Paolo Trezzi