LUNA PARK DI PASQUA A LECCO:
LA TRADIZIONE NON SI SPEZZA
LE GIOSTRE DIETRO IL BIONE

amedeo zanettiLECCO – Non dovrebbero esserci particolari problemi per il luna park di Lecco. Le difficoltà non mancheranno, ma nel periodo di Pasqua il parco divertimenti sarà in città. Non senza qualche problema visto che dallo scorso anno non è più disponibile la ex area grandi eventi di Rivabella, terreno del demanio destinato ai vigili del fuoco. “Parlando con gli uffici comunali ho capito che sono orientati a sistemarci come lo scorso anno, ovvero nel parcheggio dietro il centro sportivo Bione, in via Ticozzi – spiega Amedeo Zanetti, vicepresidente Anesv-Associazione nazionale esercenti spettacoli viaggianti –. In questo caso sarebbe utile che venga installata una barriera protettiva tra la strada e parcheggio”.

giostre luna park lavori montaggioNon solo, serve anche l’elettricità a portata di mano per mettere in moto le giostre. “Lo scorso anno siamo riusciti a tirare i cavi pochi giorni prima, ma ora chiediamo che l’allacciamento sia più vicino”. I residenti delle roulotte che abitano lì probabilmente saranno spostati in piazza delle Nazioni, così come i caravan dei giostrai, che quindi faranno la spola lungo Rivabella. Anche se non ci sarà spazio per tutti e qualcuno dovrà arrangiarsi in altri modi. Nulla di impegnativo, ma certamente non comodo come quando si trovavano nell’area spettacoli viaggianti. “Ci adattiamo, ma speravamo in qualcosa di più – afferma Zanetti –. La nostra preoccupazione è che i lecchesi poi ci premino venendo al luna park”.

Le date certe non ci sono ancora, di solito le giostre in città arrivano due settimane prima di Pasqua, rimanendo fino alla domenica successiva. Quest’anno, la festività cadrà il 27 marzo ed è in anticipo rispetto al solito, il parco divertimenti potrebbe aprire il 13 marzo e rimanere fino al 3 aprile. Ma non c’è ancora l’ufficialità. Lo scorso anno la tradizione centenaria del luna park ha rischiato di essere spezzata, visto che l’Amministrazione comunale guidata da Virginio Brivio si è trovata impreparata di fronte al diniego del comandante provinciale dei pompieri Roberto Toldo che ha negato l’uso dell’area, sottolinenando come il luogo sia strategico nel piano di emergenza dei grandi rischi.  Il Comune ci ha messo settimane prima di riuscire a risolvere il problema. Alla fine il parco divertimenti è rimasto in città solo otto giorni.