“L’UNICO POSTO DOVE IO SONO
POPOLARE”: QUANDO ENGELS
E MARX PARLAVANO DI LECCO

lecco marx engelsLECCO – I due padri del comunismo che parlano di Lecco: questo è quanto si scopre spulciando il carteggio tra Friedrich Engels e Karl Marx. In una lettera datata 9 maggio 1851, infatti, Engels descriveva al filosofo la situazione della città, sottoposta a pesanti imposte da parte del governo austriaco e con un grande fermento politico. Riportiamo qui di seguito la parte della missiva in cui si parla di Lecco.

… Mi fa piacere che finora i visitatori dell’Esposizione ti lascino in pace. Io ne sono già pieno fino agli occhi. Ieri sono stati qui due commercianti di Lecco, uno dei quali è un vecchio conoscente del 1841. Gli austriaci conciano proprio bene la Lombardia. Dopo tutte le contribuzioni, i ripetuti prestiti forzosi, le tasse riscosse sempre tre volte di seguito all’anno, si ristabilisce finalmente una certa regolarità.

I medi commercianti di Lecco devono pagare annualmente dalle 10.000 alle 24.000 svanziche (350.750 sterline) di imposte dirette regolari. Tutto hard cash (in contanti). Poiché con l’anno prossimo dovranno essere introdotte anche la le banconote austriache, il governo vuole trarne fuori in precedenza ogni moneta metallica. In ciò l’alta nobiltà – i gran ricchi – e i contadini vengono relativamente risparmiati parecchio; il medio liberale, il medio ceto liberale delle città, deve pagare tutto. Vedi la politica di questi messeri.

Si comprende che con questa pressione, – a Lecco hanno firmato e hanno mandato al governo una dichiarazione che non pagheranno più, che per conto loro si può anche procedere ai sequestri, ma loro, se non cessasse questo sistema, emigrerebbero tutti, e parecchi hanno già subito sequestri – aspettino Mazzini e dichiarino che deve scoppiare qualcosa, perché non ce la fanno più, perché rovinati siamo e rovinati saremo in ogni caso.

Questo spiega un po’ della smania che hanno gli italiani di scatenarsi. Questi tipi qui sono tutti repubblicani, e a dire il vero tutti rispettabili borghesi: uno è il primo commerciante di Lecco, e paga 2.000 svanziche al mese di tasse. Voleva sapere senz’altro quando scoppierà la rivoluzione; a Lecco – l’unico posto dove io sono popolare – avevano deciso tra di loro che io dovessi saper tutto a puntino …